Le donne vittime di violenza hanno diritto ad un contributo economico mensile per affrontare adeguatamente il percorso di riabilitazione. In cosa consiste?
La violenza sulle donne è divenuta, purtroppo, una vera piaga sociale, ancora troppo presente; si stima, infatti, che sia aumentata dal 18% al 22%. Nella maggior parte dei casi, però, la violenza fisica è accompagnata da quella psicologica e da quella economica. La dipendenza economica, infatti, è un aspetto molto importante ed è quello che, di solito, rende molto piĂš complicati (a volte impossibili) la denuncia e lâallontanamento, per la donna.
Per evitare di dove dipendere completamente dal partner violento, il Governo ha predisposto il cd. Reddito di LibertĂ , un contributo economico in favore delle donne che hanno subito ogni genere di abusi.
Una gentile Lettrice ha inviato il seguente quesito:
âBuongiorno, nellâultimo periodo ho spesso sentito parlare di reddito di libertĂ . Sono una donna vittima di violenza. Ho, dunque, fatto richiesta per tale sussidio in data 15 dicembre 2021, in seguito allâemanazione della relativa Circolare INPS. Ad oggi, però, non ho ancora percepito alcuna somma. Grazie mille per la disponibilitĂ .â
Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 17 dicembre 2020, allâarticolo 3, comma 1, ha introdotto il cd. Reddito di LibertĂ , un assegno rivolto alle donne vittime di violenza, senza figli o con figli minori, che si rivolgono ai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali. Lo scopo di tale misura è quello di sostenere dal punto di vista economico le donne che hanno subito violenza, affinchĂŠ siano autonome.
Il Reddito di LibertĂ consiste, dunque, in un contributo economico pari a 400 euro mensili, della durata massima di 12 mesi. Ă destinato a promuovere lâautonomia abitativa e la riacquisizione dellâautonomia personale e a sostenere le spese scolastiche dei figli minori. Lâassegno, inoltre, è cumulabile con le altre misure di sostegno al reddito.
LâINPS, tramite la Circolare n. 166 dellâ8 novembre 2021, ha chiarito la specifica normativa della misura, elencando i requisiti per accedervi, il regime fiscale e la compatibilitĂ con gli altri strumenti di sostegno economico, come, ad esempio, Reddito di Cittadinanza, Cassa Integrazione Guadagni, REM, NASpI, ANF.
Il Reddito di Libertà è erogato in favore delle donne vittima di violenza:
Ă necessario che le destinatarie del beneficio abbiano intrapreso un percorso di fuoriuscita dalla violenza. Il Reddito di LibertĂ , infatti, mira a finanziare tale percorso e la riappropriazione della libertĂ personale.
Inoltre, le donne devono trovarsi in condizione di povertĂ e di fragilitĂ . A tal proposito, il servizio sociale professionale operante sul territorio che segue la donna deve rilasciare la certificazione che attesta lâeffettivo stato di bisogno della richiedente.
La domanda deve essere inoltrata allâINPS direttamente dalle interessate, oppure tramite un rappresentante legale o un delegato, mediante gli sportelli del Comune di residenza. A tal fine, è necessario compilare apposito modello, scaricabile sul sito internet dellâINPS. LâEnte previdenziale provvederĂ anche alla gestione delle richieste; per questo motivo, è attiva una specifica piattaforma di collegamento con i Comuni, per facilitare lâinvio delle domande.
Le scadenze per lâinoltro delle richieste di Reddito di LibertĂ sono stabilite dai singoli Comuni.
Inoltre, le domande respinte âper insufficienza di budgetâ potranno essere accolte anche successivamente.
Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 17 dicembre 2020 ha destinato 3 milioni di euro per finanziare il Reddito di LibertĂ . La Circolare INPS 8 novembre 2021, n. 166, poi, ha chiarito che le risorse destinate alle Regioni e alle Province autonome possono essere accresciute dagli stessi Enti, tramite ulteriori risorse proprie.
Con il Messaggio n. 1053 del 07 marzo 2022, lâINPS ha reso nota la procedura per lâincremento dei fondi per il Reddito, da parte delle Regioni e delle Province autonome, precisando che bisogna presentare âRichiesta di incremento budgetâ allâindirizzo PEC dellâEnte previdenziale.
Lâerogazione del contributo (in unâunica soluzione) spetta allâINPS, nellâordine delle domande presentate, utilizzando prima le risorse statali.
Nel caso concreto che ci è stato sottoposto dalla nostra Lettrice è fondamentale, innanzitutto, verificare se la domanda è stata accolta. Ă possibile sollecitate, attraverso Pec, direttamente il Comune presso il quale ha inviato la richiesta. Può anche contattare lâINPS, tramite il servizio âINPS Rispondeâ, oppure telefonando gratuitamente al contact center da rete fissa al numero 803 164, oppure da rete mobile al 06 164 164 (in tal caso, il costo dipende dal proprio piano tariffario).
Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.
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