Il Covid-19 è una malattia altamente contagiosa che da due anni ha in pugno il mondo intero con conseguenze gravi sulla salute.
La Sindrome Long Covid è la conseguenza che la malattia ha sulla salute delle persone che hanno contratto il virus, con conseguenza anche a lungo termine. In un articolo abbiamo scritto della cosiddetta “nebbia mentale” che preoccupa anche dopo mesi dal contagio.
Oppure dei danni al cervello che potrebbero avere coloro che hanno contratto il Covid. Insomma, che ci sia una correlazione tra Covid-19 e malattie anche dopo un anno dal contagio è ormai assodata da molti studi.
Uno studio ha trovato una correlazione tra Covid-19 e tiroide con danni anche dopo un anno dal contagio.
La tiroide è una ghiandola situata nella parte anteriore del collo. Produce degli ormoni che regolano alcune funzioni del corpo. Tra queste: la digestione, la frequenza cardiaca, il metabolismo, la temperatura corporea. Se la tiroide non funziona bene si ha un aumento oppure una diminuzione della produzione degli ormoni. La disfunzione tiroidea comporta alcune malattie come:
Inoltre, bisogna anche segnalare la tiroide di Hashimoto una malattia autoimmune in cui le cellule del corpo attaccano e danneggiano la tiroide. Di conseguenza, la produzione di ormoni tiroidei è ridotta.
Per diagnosticare le disfunzioni della tiroide sono necessari alcuni esami, come quello fisico, del sangue, ultrasuoni oppure la scintigrafia tiroidea. Il trattamento dipende dalla tipologia della malattia e potrebbe includere farmaci oppure un’operazione chirurgica.
Recentemente alcuni ricercatori ha trovato un legame tra il COVID-19 e la tiroide. Anche dopo un anno dalla malattia. Questo renderebbe necessario un ulteriore controllo da parte degli operatori sanitari. Lo studio è stato presentato al 24° Congresso europeo di endocrinologia a Milano.
La dottoressa Ilaria Muller, l’autore principale della ricerca, avrebbe scoperto che il Covid-19 avrebbe modificato il funzionamento della tiroide causando un’infiammazione chiamata tiroidite.
La ricerca è iniziata esaminando la tiroide di 100 pazienti ricoverati per Covid. Al termine della malattia i ricercatori hanno scoperto che i livelli della tiroide erano tornati normali, ma era comparsa un’infiammazione, la tiroidite. A distanza di un anno esaminando, tramite un’ecografia tiroidea, gli stessi pazienti i ricercatori hanno evidenziato che la tiroidite era ancora visibile nella metà di essi.
I risultati dello studio, secondo gli autori, potrebbero essere utili agli operatori sanitari per valutare la funzione tiroidea nei pazienti con Covid grave. Comunque sia, secondo la dottoressa Muller, gli effetti di questa malattia sulla tiroide sembrerebbero lievi e transitori. Nonostante ciò, saranno necessari ulteriori controlli da parte del proprio medico curante.
(Le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi).
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