In seguito ad una separazione cambiano le regole di pagamento dell’IMU qualora la casa venisse assegnata all’ex coniuge? Vediamo cosa stabilisce la normativa.
Un immobile assegnato all’ex coniuge in caso di separazione diventerebbe abitazione principale e come tale deve seguire specifiche direttive in relazione al pagamento IMU.
L’Imposta Municipale Unica deve essere corrisposta dai proprietari di immobili appartenenti ad una specifica categoria, case di lusso. Palazzi, ville, case signorili determinano il pagamento dell’IMU così come le seconde case.
Sono esenti, dunque, le prime case adibite ad abitazione principale. Abbiamo definito le regole in linea generale ma occorre sapere che la normativa risulta più complessa e valuta caso per caso assegnando direttive differenti in base alle circostanze. Poniamo il caso di una coppia separata con l’assegnazione di un immobile all’ex coniuge come abitazione principale. Chi dovrà corrispondere l’IMU entro il 16 giugno (data di scadenza della prima rata o della rata unica) e poi entro il 31 dicembre versare il saldo?
La normativa prevede per un immobile assegnato all’ex coniuge l’assimilazione ad abitazione principale. Con tale definizione si intende l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edilizio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il possessore e i componenti del suo nucleo familiare dimorano abitualmente e risiedono anagraficamente. L’abitazione principale prima casa è esente dal pagamento dell’IMU e tale agevolazione è prevista anche in caso di separazione dei coniugi.
Discorso a parte, poi, per le case di lusso appartenenti alle categorie A/1 (abitazioni signorili), A/8 (abitazione in ville) e A/9 (castelli e palazzi di pregio storico e artistico). In questo caso l’IMU si deve corrispondere al pari delle seconde case. La Legge, come accennato, riconosce la casa familiare di residenza dell’ex coniuge affidatario dei figli come abitazione principale. Cosa determina questa direttiva?
Secondo quanto stabilito dalla normativa è facile comprendere quali siano le direttive per i coniugi separati. Se la casa in cui risiedono ex coniuge e figli non è di lusso allora sarà valida l’esenzione dal pagamento dell’Imposta Sostitutiva Unica. Se, al contrario, l’immobile dovesse appartenere ad una categoria di lusso allora si avrebbe l’obbligo di corrispondere la tassa sulla proprietà usufruendo, però, delle agevolazioni in quanto abitazione principale (aliquota più bassa e detrazione del valore di 200 euro). Ma chi dovrà pagarla? Il compito spetta all’ex coniuge a cui la casa è stata assegnata e che vi risiede con i figli.
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