I lavoratori beneficiari legge 104 possono chiedere la pensione anticipata purché siano rispettati alcuni requisiti fondamentali.
La pensione anticipata per invalidità è riconosciuta ai lavoratori che sono impossibilitati a svolgere in modo permanente la propria attività lavorativa. Ma non è detto che l’INPS, dopo che il lavoratore ha fatto la domanda, la riconosca. Infatti, sono necessari determinati requisiti.
Analizziamo tramite un quesito inviato da un Lettore se un lavoratore con invalidità può andare in pensione anticipata e nel caso quanto potrebbe perdere mensilmente.
“Salve. Ho invalidità al 100% con 22 anni di contributi. Posso fare domanda di pensione? Andrei a perdere tanto mensilmente a livello economico? La buonuscita mi verrà data subito o devo aspettare i 67 anni? Grazie”.
Per prima cosa bisogna dire che per andare in pensione anticipata con invalidità legge 104 è necessario rispettare la condizione di invalidità. Ciò significa che al lavoratore deve essere riconosciuta una percentuale di invalidità specifica. Altri requisiti sono: l’età anagrafica e gli anni di contributi.
In sintesi, ai lavoratori dipendenti del settore privato è riconosciuta la pensione anticipata con legge 104 se hanno:
Per accedere alla pensione anticipata il riconoscimento dell’invalidità deve essere riconosciuto e accertato da un Commissione medica dell’INPS. Solo, in seguito, se l’esito è positivo e possibile fare la domanda di pensionamento anticipato.
I lavoratori del settore pubblico, invece, possono accedere solo alla pensione di inabilità totale o parziale. Ma anche in questo caso bisogna seguire un iter medico-legale.
Altre modalità per andare in pensione sono descritte nell’articolo “Pensione anticipata con legge 104: le possibilità per smettere di lavorare e l’età richiesta”.
I dipendenti pubblici una volta chiesta la pensione anticipata riceveranno in forma rateizzata il TFS (Trattamenti di fine servizio) o il TFR (Trattamento di fine rapporto). La rateizzazione avverrà nel seguente modo:
L’indennità di buonuscita si calcola sulla base del ruolo ricoperto, degli anni di servizio e della tipologia di contratto di lavoro. Inoltre, le tempistiche di erogazione sono diverse a seconda della cessazione del rapporto di lavoro.
Il pagamento del TFR per i lavoratori del settore privato compete al datore di lavoro, tranne che in due casi. Il primo caso è quando il lavoratore decide di versare il TFR in un fondo per la pensione complementare. Il secondo caso riguarda le aziende con almeno 50 dipendenti. In questo caso il TFR è versato nel Fondo tesoreria dell’INPS che si occuperò della gestione e poi del pagamento della liquidazione.
Insomma, tranne nei due suddetti, in tutti gli altri casi è il datore di lavoro che al momento della cessazione del rapporto di lavoro, e tenuto a versare il TFR. Oltre a: retribuzione di riferimento, ferie maturate e non godute, permessi non fruiti, eventualmente indennità di preavviso.
Comunque, esistono delle eccezioni. Infatti, i contratti di lavoro possono prevedere un termine diverso della liquidazione del TFR. Tale termine dovrà essere riportato nella lettera di assunzione.
Per esempio, nel contratto Terziario, il TFR deve essere pagato entro 30 giorni dalla cessazione del rapporto di lavoro. In quello del Turismo, invece, il datore di lavoro deve pagare il TFR nell’ultima busta paga riferita al mese in cui finisce il rapporto di lavoro.
Invece, nei contratti Commercio e artigianato e Studi professionali è stabilito che il TFR deve essere liquidato entro 45 giorno dalla cessazione del rapporto di lavoro.
Nel contratto Metalmeccanici e in quello delle Telecomunicazioni il termine ultimo per il pagamento è il trentesimo giorno della data di pubblicazione delle Indice ISTAT. L’Indice serve per calcolare la rivalutazione delle quote del TFR che il lavoro ha maturato. Infine, nel contratto Trasporti, il TFR sarà pagato al momento della cessazione del servizio.
Conoscere quanto in TFR sarà pagato serve a stabilire i tempi di attesa. Infatti, in caso di ritardo, il lavoratore potrà chiedere un riconoscimento di interesse mensile sugli arretrati.
Nell’articolo abbiamo menzionato le possibilità di chiedere la pensione anticipata con legge 104 sia se lavoratori dipendenti del settore pubblico o sia se lavoratori del settore privato. Inoltre, abbiamo visto come è possibile determinare l’importo dell’assegno e le differenze. Però molto dipende dal valore dei contributi e dalla continuità lavorativa. Per questo motivo si consiglia di rivolgersi a un patronato che valuterà le modalità di accesso alla pensione anticipata in base al rapporto di lavoro: pubblico o privato.
Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.
Fare la spesa sarà più conveniente con il trucchetto che vi sveliamo, utile per accedere…
Anche i disoccupati che svolgono lavori occasionali hanno diritto all'indennità NASpI, ma devono rispettare precisi…
Ci sono tantissimi benefici per le persone più anziane, che spesso necessitano di maggiori tutele.…
Per non ricevere penalizzazioni sull'assegno pensionistico è fondamentale scegliere accuratamente la tipologia di trattamento. Nel…
Chi affitta in nero un immobile rischia sanzioni molto severe in caso di controlli fiscali.…
L'Agenzia delle Entrate ha avviato una nuova campagna di controlli grazie a un nuovo algoritmo.…