Sul consumo di Melagrana effetti collaterali o indesiderati sono possibili. Scopriamo i pro e i contro di questo invitante frutto.
Melagrana o Melograno che dir si voglia, dobbiamo ammettere che questo frutto è terribilmente bello, invitante e intrigante. Dolce, croccante e succoso al tempo stesso. Aggiungiamo inoltre che per un certo periodo il suo consumo è diventato quasi una “moda”. Ci sono però alcuni aspetti da considerare prima di introdurre la Melagrana nella dieta.
Sappiamo che mangiare frutta e verdura più volte al giorno fa bene alla salute. Così come evitare gli eccessi, praticare attività sportiva e naturalmente stare lontano da alcol, fumo e droghe. È anche vero, però, che non tutti reagiamo allo stesso modo nell’alimentazione come nell’assunzione di medicinali e/o integratori ad esempio.
Infatti prima di cambiare determinate abitudini è sempre una buona idea consultare il proprio medico, oppure uno specialista. Di seguito elenchiamo tutte le proprietà benefiche della Melagrana, ma anche i possibili rischi per alcuni soggetti.
Iniziamo subito col dire che la Melagrana è un frutto ricco di sostanze utili all’organismo. La sua “scheda tecnica” (Fonte: Humanitas) è davvero interessante. Per 100 grammi di Melagrana possiamo contare su: 1,67 gr. di proteine; 1,17 gr. di lipidi; 18,70 gr. di carboidrati; 10,2 mg. di Vitamina C; 4 gr. di fibre; 0,293 mg. di niacina; 0,135 mg. di acido pantotenico; 0,075 mg. di piridossina; 0,067 mg. di tiamina; 0,60 mg. di vitamina E; 0,053 mg. di riboflavina; 38 µg di folati; 16,4 µg di vitamina K; 236 mg. di potassio; 36 mg. di fosforo; 12 mg di magnesio; 10 mg di calcio; 3 mg di sodio: 0,35 mg di zinco; 0,30 mg di ferro; 0,158 mg di rame; 0,119 mg di manganese; 0,5 µg di selenio.
Secondo alcuni studi, bere almeno 150 ml. di succo puro di melagrana ogni giorno farebbe bene al cuore. Le sostanze contenute nel frutto ridurrebbero i livelli di “colesterolo cattivo” e regolerebbero i lipidi.
La buona quantità di fibre solubili della Melagrana aiuterebbe l’apparato digestivo, e il suo consumo regolare è associato al minor rischio di sviluppare di alcuni tumori, come quello della Prostata. Infine, sempre dal sito Humanitas, apprendiamo che mangiare regolarmente Melagrana offre “benefici contro l’iperplasia prostatica benigna e il diabete“. Insomma, un vero toccasana. Oltre naturalmente il fatto che come frutto è semplicemente buono e ghiotto da gustare.
Dopo aver valutato gli effetti positivi della Melagrana nel nostro organismo, dobbiamo però anche elencare gli effetti indesiderati. Per prima cosa, non dimentichiamoci che alcuni soggetti possono manifestare reazioni allergiche. Inoltre alcune persone lamentano disturbi – anche se lievi – dopo il consumo di Melagrana. Tra questi, nausea, costipazione, addirittura cefalee e sensazioni di svenimento, nonché problemi respiratori.
Inoltre sembra che chi assume antidepressivi possa accusare effetti avversi mangiando questo frutto. Naturalmente parliamo di casistiche probabili e non di certezze assolute. Altri studi, sempre come riportato dal sito Humanitas, ci suggeriscono che “la melagrana può interferire con la carbamazepina, con i farmaci metabolizzati dal citocromo P450 2C9, 2D6 e 3A4, con gli ACE inibitori, con gli antipertensivi, con rosuvastatina, la tolbutamide e il warfarin.”
Dunque, come sempre specifichiamo quando parliamo di un alimento, nel dubbio è sempre bene parlare col proprio medico prima di cominciare a fare “una dieta del Melograno”. O di bere tanto succo di questo frutto senza pensare che può dare spiacevoli effetti.
(Le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)
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