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Scuola

La scuola da settembre cambia volto: ecco come saranno le aule e tutte le novità

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Novità in assoluto nel mondo della scuola: cambiano le aule adattandosi alle nuove esigenze di tutti gli studenti d’Italia.

Più strumenti digitali in grado di dare un concreto supporto alle lezioni frontali. Un modo per rinnovare l’insegnamento e l’apprendimento. Cosa succederà a settembre?

Canva

A quanto pare, sembra proprio che la DAD abbia influenzato in maniera positiva il modo di insegnare. Certo, come ogni cosa, ha portato con sé sia aspetti positivi che negativi. Ma, soprattutto, in questo lasso di tempo ha fatto capire come si senta il bisogno di far combaciare il più possibile scuola e tecnologia. Ebbene, a quanto pare, le cose diventeranno realtà in un futuro non troppo lontano, ma da settembre 2022. Stiamo parlando di tutte quelle aule scolastiche che diventeranno, molto gradualmente, dei veri e propri regni del digitale grazie al PNRR.

Anzi, a dirla tutta, grazie ad importanti somme stanziate da Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza annunciati proprio dal Ministro Patrizio Bianchi. Grazie a queste somme, tutte le scuole d’Italia subiranno un processo di grande trasformazione tecnologica che non dovrà richiedere chissà quanto tempo. Ma prima di entrare nel vivo dei dettagli, scopriamo altre notizie inerenti al mondo scolastico. Ad esempio, segnaliamo un interessante articolo nella quale viene descritto il luogo segreto in cui vengono realizzate le tracce della prima prova della Maturità. Oppure, un altro articolo che può destare attenzione riguarda il legame tra la Legge 104 e la bocciatura scolastica. Ebbene, detto questo, cerchiamo di capire le ultime novità che riguardano l’istruzione italiana.

Una scuola all’insegna delle tecnologie digitali, cosa succedere alle aule delle nostre classi?

Secondo quanto riportato dal Ministro Bianchi, la trasformazione che riguarda la scuola non dovrebbe richiedere troppo tempo. In maniera molto più concreta, non saranno previsti dei bandi per un simile scopo. Sarà lo stesso governo a distribuire direttamente i fondi europei a tutte le scuole d’Italia. Queste, a loro volta, dovranno creare un’equipe che, assieme a docenti e studenti, si occuperà del programma di progettazione. I fondi, bisogna sottolinearlo, saranno consegnati in base alle aule previste dagli istituti e in base anche al numero degli alunni che le stesse ospitano.

Quando parliamo di tecnologia digitale facciamo riferimento non solo a schermi e dispositivi digitali, ma anche visori che consentiranno una didattica immersiva. Sicuramente, grazie ad un simile supporto, gli studenti saranno più partecipi alla lezione la quale si passerà dall’essere di tipo frontale a interattiva. Insomma, un modo in più per destare curiosità e allo stesso tempo l’attenzione di chi si siede tra i banchi di scuola. Un modo per rendere la lezione e la vita scolastica meno noiosa e più attiva.

Parliamo di numeri: le cifre e gli altri dettagli che costruiranno la scuola italiana del domani

Sappiamo che Patrizio Bianchi ha da poco firmato il Piano Scuola 4.0 il quale prevede di base ben 100mila aule protagoniste. Le stesse, come ben spiegato sopra, saranno investite da nuove tecnologie, dispositivi e arredi digitali che rispecchieranno le esigenze di tutti gli studenti. Inoltre, entro il 2026, grazie ad ulteriori fondi, sarà possibile digitalizzare tutte le aule del nostro paese con le apposite attrezzature. Dunque, nessuna verrà esclusa.

Ma non è finita qui. Scendendo più nello specifico, tutte le scuole superiori avranno dei laboratori all’altezza di questo nome. Stiamo parlando di aree con tanto di attrezzi necessari per le materie tecnologiche. Parliamo, dunque, di istituti che si occupano di robotica o della cybesicurezza. E poi ancora di materie come lo studio dei big data e altre ancora che avvicinano sempre di più i giovani al mondo della tecnologia.

Per questo progetto, si parla di ben 2,1 miliardi di euro che arriveranno nelle scuole grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La scommessa è quella di svecchiare finalmente la scuola italiana, rendendola più giovane e più al passo coi tempi. Ma soprattutto, di renderla allo stesso livello delle altre scuole europee, che in questo ambito risultano essere molto più avanti di noi. Cosa accadrà, dunque, da qui a qualche mese? Il Ministro Bianchi manterrà la sua promessa? Quando vedremo i primi frutti concreti? Non resta che attendere nuove notizie e scoprirlo.

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