Siamo pronti per capire se i contributi INPS versati in eccesso possono essere recuperati. Ecco cosa dice la normativa con riferimento al 2022.
Molti lavoratori potranno recuperare i contributi in più versati all’INPS ma per altri questa soluzione non sarà possibile. Vediamo le differenze.
Svolgere un’attività lavorativa significa versare i contributi INPS previdenziali che concorrono alla formazione della pensione, al calcolo del Trattamento di Fine Rapporto e alla maturazione del diritto di pensione. Ai fini pensionistici i lavoratori possono corrispondere diverse tipologie di contributi, da quelli obbligatori a quelli volontari, da quelli di riscatto a quelli di ricongiunzione fino ai contributi figurativi. È la Legge a definire quale è il contributo da versare per il lavoratore in base al settore di attività. Può capitare, però, che vengano versati all’INPS più contributi del previsto. È possibile, in questo caso, recuperare le somme corrisposte in eccesso?
Scopriamo come il lavoratore può agire nel caso in cui fossero stati versati contributi in eccesso o qualora venisse riconosciuto un esonero contributivo successivo al versamento contributivo. La Legge stabilisce che nel 2022 i lavoratori hanno l’opportunità di presentare domanda di rimborso per recuperare somme versate in eccesso all’INPS. La normativa sottolinea, però, che la richiesta è riservata a chi ha versato contributi in eccedenza o contributi in più per un errore (gestione sbagliata oppure assenza del rapporto di lavoro). I contributi da richiedere indietro sono, poi, quelli indebiti nel caso di artigiani, commercianti e liberi professionisti senza cassa o con dolo e legati all’assenza di un rapporto di lavoro assicurabile.
Sarà impossibile per il lavoratori recuperare i contributi versati in più qualora il rapporto di lavoro risultasse inesistente.
Secondo la Legge la possibilità di richiesta di rimborso dei contributi INPS versati in eccesso è riservata ad alcune categorie di lavoratori. Il riferimento è ai datori di lavoro domestico, agli artigiani, ai commercianti, ai lavoratori agricoli autonomi e ai collaboratori lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata.
La domanda potrà essere inoltrata all’Istituto di Previdenza Sociale per via telematica accedendo all’area personale MYINPS presente sul sito dell’ente previdenziale. Ricordiamo che l’accesso prevede l’utilizzo delle credenziali digitali ossia SPID, Carta Nazionale dei Servizi o Carta Elettronica di Identità.
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