Scatta la polemica sulla tassa per il biliardino. I balneari senza autorizzazione rischiano pesanti sanzioni fino a 4 mila euro.
L’Agenzia delle Dogane vuole tassare il biliardino, il ping pong e i flipper perché giochi di intrattenimento al pari dei videopoker.
Siamo in Italia, il Paese delle contraddizioni, dei ritardi, delle tasse, una nazione dal potenziale eccezionale che non trova applicazione. Proprio come quando a scuola si dice “ha del potenziale ma non lo applica”, la nostra bella penisola potrebbe fare scintille ma si accontenta di sopravvivere alternando successi e flop.
D’altronde siamo nelle mani di una classe politica che in un contesto di rincari, nere previsioni, siccità, allerte per lo stop del gas russo, pandemia inarrestabile, decide di concentrare l’attenzione su una nuova tassa, un’imposta sul calciobalilla. Non è uno scherzo; il famoso biliardino, passatempo da spiaggia amato da grandi e piccini, verrà tassato. La motivazione? È equiparabile ai videopoker anche se gratuito. E così anche per il ping pong – in effetti il rischio di dipendenza è molto alto, una volta che si inizia la competitività cresce – e i flipper – che dagli anni 80 ne hanno mietuto di vittime.
Il pensiero di tassare il biliardino e company nasce da lontano, dal 18 maggio 2021. Un provvedimento suggerisce di far applicare l’imposta sugli intrattenimenti ai flipper e biliardini presenti nei locali, anche se gratuiti. Parliamo di una tassa che, fino ad oggi, ha riguardato i giochi a pagamento con vincita e che ammonta all’8% dell’imponibile medio forfettario oltre al limite d’IVA.
Biliardo, calciobalilla, flipper, freccette, ping pong, carambole, tutto rientra nella stretta fiscale decisa in un Decreto del 2021 e appoggiata il 1° giugno dello stesso anno dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Non conta che i giochi non eroghino vincite in denaro o tagliandi, è necessaria un’autorizzazione – previo pagamento dell’imposta – per poter mettere gratis a disposizione dei cittadini gli apparecchi. La richiesta del nulla osta per la messa in esercizio deve essere fatta direttamente all’Agenzia delle Dogane, entro il 30 aprile.
Quando si tratta di ritirare denaro sono sempre tutti molto veloci. Le multe per i balneari che non sono provvisti di autorizzazione stanno già fioccando e non parliamo di pochi spicci ma di 4 mila euro di sanzione. L’Agenzia delle Entrate ribadisce che si tratta di una norma presente da oltre 30 anni che solo ora sta venendo attuata. Inoltre, invita i comuni cittadini a denunciare eventuali assenze di nulla osta per biliardini, flipper e simili presenti nelle spiagge italiane.
I balneari insorgono contro questa associazione tra calciobalilla e videopoker ma la protesta poco conto. Per non rischiare multe tolgono i giochi dagli stabilimenti con grande delusione dei bagnati che vedono finire un’epoca di sano divertimento, quello che non fa male a nessuno, né a sé stessi né agli altri.
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