Quali sono le direttive UE sulla retribuzione del lavoratore durante le ferie? Scopriamo se andare in vacanza ha un costo in busta paga.
Una direttiva dell’Unione Europea garantisce al dipendente un periodo di riposo retribuito nella stessa misura di un mese lavorativo.
Le vacanze estive sono l’obiettivo degli italiani nel restante periodo dell’anno. Poter staccare dalla routine, dal lavoro, dalle corse da una parte all’altra della città per regalarsi relax, divertimento e svago, questo il sogno da realizzare durante l’estate. Non importa che la meta sia al mare, in montagna, una capitale europea o un villaggio turistico. Tutti abbiamo bisogno di distrarci con le meritate vacanze. Tanti lavoratori, però, hanno il dubbio che l’assenza dal posto di lavoro possa influire negativamente in busta paga. Ferie a fronte di una decurtazione dello stipendio, è realmente ciò che accade?
La Cassazione ha dovuto utilizzare le direttive europee in alcune sentenze che hanno condannato datori di lavoro che hanno tentato di ridurre la paga abituale al dipendente in ferie. Nello specifico, il riferimento è ad una norma del 2003 che stabilisce che qualsiasi clausola del Contratto Nazionale Collettivo del lavoro che escluda delle indennità di base dallo stipendio è da considerarsi nulla. Una tutela europea, dunque, che si va ad aggiungere ad altre forme di sostegno per i cittadini indicate dalla nostra normativa. La Costituzione, ad esempio, indica che il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e alle ferie annue retribuite e non ha la facoltà di rinunciarvi – qui per sapere come gestire le ferie non godute.
Durante le ferie – obbligatorie per il lavoratore – la retribuzione deve essere equivalente alla normale paga. Di conseguenza, le voci presenti in busta paga dovranno essere le stesse di sempre. Indennità di contingenza, minimi tabellari, superminimi individuali e collettivi, scatti di anzianità. L’importo finale riportato deve far riferimento, poi, ai compensi ricorrenti mentre non saranno inclusi i compensi di natura occasionale.
Il calcolo è più semplice per chi ha una retribuzione fissa mensile. Cambiano le condizioni, invece, per chi viene pagato ad ore. Per calcolare la retribuzione durante le ferie sarà necessario moltiplicare il numero di ore di ferie fruite per la paga ad ora. Inoltre, nella busta paga dovranno essere separate la retribuzione per ferie e quella per ore effettivamente lavorate.
Poniamo il caso in cui il CCNL equipari la retribuzione feriale a quella globale di fatto. La busta paga dovrà comprendere tutte le voci normalmente inserite, dalle indennità di lavoro straordinario continuativo a quelle per lavoro notturno o sostitutivo di mensa. La remunerazione, poi, dovrà essere commisurata a tutti gli elementi della retribuzione globale inclusi bonus e indennità per disagi legati allo svolgimento di alcune mansioni.
Questi i diritti del lavoratore che va in ferie che non potrà veder decurtato lo stipendio delle indennità previste nella retribuzione stessa.
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