Guida all’assegno sociale per districarci nella fitta giungla di informazioni che caratterizzano la forma di sostegno previdenziale.
I cittadini che non possono accedere alla pensione di vecchiaia possono contare sull’aiuto economico dell’assegno sociale.
La tutela dei cittadini con reddito basso deve essere una priorità per una nazione civile. Tra le prestazioni erogate dal Governo italiano approfondiremo, oggi, l’assegno sociale che dal 1996 sostituisce la pensione sociale. Beneficiari del sostegno sono tutti coloro che non possono accedere alla pensione di vecchiaia perché non hanno mai lavorato o solo per poco tempo ma sono, oggi, titolari di un basso reddito.
L’obiettivo dell’assegno sociale è sostenere economicamente chi è in difficoltà economica e vive in condizioni disagiate. Beneficiari sono tutti i cittadini con minimo 67 anni di età, con cittadinanza italiana o di un altro Paese europeo o extracomunitari con permesso di soggiorno, con residenza effettiva nella nostra penisola da almeno 10 anni e in stato di bisogno economico.
Il requisito reddituale, nello specifico, è il limite di reddito di 6.079,45 euro all’anno per i coniugati. Soddisfacendo questa condizione si potrà ottenere l’importo pieno della misura (così come i senza reddito e non coniugati). Si otterrà una cifra inferiore, invece, qualora il reddito risultasse compreso tra 6.079,45 euro e 12.158,90 euro se coniugati o fino a 6.079,45 euro per i non coniugati. L’importo pieno corrisponde a 468,11 euro e viene erogato per 13 mensilità.
Da sottolineare come l’assegno sociale sia compatibile con la pensione di cittadinanza (importo fino a 780 euro) e con il Bonus da 200 euro una tantum di prossima erogazione. Compiuti i 70 anni, poi, si potrà ottenere una maggiorazione dell’assegno sociale di 191,74 euro per il cosiddetto “incremento al milione”. La cifra verrà versata totalmente ai richiedenti non coniugati e senza reddito. Condizione necessaria per ottenerla parzialmente è avere un reddito inferiore a 8.476,16 oppure a 14.459,80 euro se coniugati.
Esiste, poi, la possibilità di ottenere un’ulteriore maggiorazione pari a 12,92 euro al mese. I beneficiari sono coloro che hanno un reddito annuo inferiore a 6.145,75 euro o 12.854,14 euro se coniugati (anche se la maggiorazione piena spetta a chi ha reddito inferiore a 5.983,64 euro o 12.686,18 se coniugati) e coloro che hanno compiuto 67 anni di età (fino ai 70 anni).
La richiesta di assegno sociale dovrà essere inoltrata esclusivamente per via telematica accedendo al portale dell’INPS (tramite credenziali digitali), chiamando il contact center al numero 803 164 per chiamate da fisso e 06 164164 per chiamate da mobile oppure chiedendo l’aiuto di CAF e patronati. Ricordiamo che la domanda dovrà essere completa di autocertificazione dei dati personali, della dichiarazione della situazione reddituale e della dichiarazione di responsabilità su un eventuale ricovero in un Istituto con la retta a carico dello Stato.
Concludiamo ricordando che l’assegno sociale è esentasse e che riguarda sia le donne che gli uomini a condizione che rispettino i requisiti elencati. Aggiungiamo, però, che le cittadine possono richiedere anche la pensione casalinghe tramite fondo INPS. Beneficiarie sono le donne senza contributi lavorativi che rispettano le condizioni riferite per l’assegno sociale. La differenza è che dovrà essere la donna stessa a finanziare la pensione con versamenti periodici.
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