Dopo una lunga carriera lavorativa ecco i 67 anni e la possibilità di andare in pensione. Ma se mancano gli anni di contributi che cosa fare?
A volte ci si rende conto di non avere gli anni contributivi sufficienti per andare in pensione nonostante la sopraggiunta età anagrafica.
Magari alcuni ci suggeriscono di attivare il riscatto contributivo. Ma non sempre è la scelta giusta anche perché potremmo materialmente non recuperare quanto speso. Ma allora cosa fare?
Desiderare di andare in pensione a 67 anni ma senza i 2o anni di contributi sembra che sia impossibile. In realtà ci sono alcune alternative da prendere in considerazione.
Per prima cosa c’è la pensione sociale. Nata con la legge n.153/1969, sostituita poi nel 1996 con l’assegno sociale. La misura consiste un sostegno economico per i lavoratori e le lavoratrici che per qualche motivo non riesco ad accedere alla pensione ordinaria. Soprattutto se non possiedono i 20 anni di contributi.
Occorre però dire che essendo uno strumento che si richiede quando sono presenti forti criticità economiche, prevede la presenza di requisiti e condizioni specifici.
Per prima cosa è necessario il requisito anagrafico che non potrà essere inferiore ai 67 anni. Poi ci vogliono: cittadinanza italiana, di un altro Paese dell’Unione europea oppure di un Paese non comunitario (con permesso di soggiorno in Italia di lungo periodo). Tra l’altro deve risultare che si è residenti in Italia da più di 10 anni in modo continuo e stabile.
Infine, la pensione sociale è vincolata dalla presenza di un limite di reddito dei coniugi da rispettare che deve essere massimo di 12.158,90 euro all’anno. In questo caso la misura è ridotta.
Secondo due recenti circolari, la numero 197/2021 e la numero 33/2022, l’INPS riconosce la misura piena ai cittadini privi di reddito. Però è importante sapere che il limite di reddito individuale per i cittadini singoli non deve essere più alto di 6.079,45 euro all’anno.
Il governo ha adeguato la pensione sociale all’aspettativa di vita. Perciò quest’anno i lavoratori e le lavoratrici che la richiederanno riceveranno un assegno pari a 468,11 euro per un totale di 13 mensilità.
Inoltre, è cumulabile anche con la pensione di cittadinanza e per questo motivo l’assegno potrebbe essere di 780 euro mensili. Tra l’altro sarà incluso anche il bonus di 200 euro che sarà erogato nel mese di luglio.
I pensionati con più di 70 anni, invece, saranno i più fortunati perché riceveranno una pensione sociale più alta. Infatti, avrà un valore di 191,74 euro. Inoltre, spetta un importo pieno se il reddito individuale è pari a 8.476,26 euro all’anno. Se si considera il reddito coniugale questo non deve superare i 14.459,80 euro.
Quindi riceveranno un assegno mensile compreso tra i 516,46 euro e i 659,85 euro mensili per 13 mensilità. Infine, spetta anche la maggiorazione sociale per la perequazione. Ovvero, 12,92 euro mensili se il reddito individuale è inferiore a 6.145,75 euro. Se si considera il reddito coniugale tale limite sale a 12.854,14 euro.
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