Probabilmente molti di noi si sono imbattuti in una truffa su PostePay. Il fenomeno, purtroppo, è in larga crescita.
Qualcuno sarà riuscito a capirlo in tempo, mentre altri forse hanno compreso l’inganno troppo tardi. Ma cosa succede se chiediamo un risarcimento a Poste Italiane? Attenzione perché la risposta non è così scontata.
I modi per ottenere un rimborso, però, ci sono. Anche se bisogna eseguire una procedura ben precisa. Per prima cosa, però, cerchiamo di capire come difenderci da questi attacchi criminali. Perché, come per la salute, è sempre meglio prevenire che curare.
Non finiremo mai di dirlo: un tentativo di frode può capitare a tutti noi, ogni giorno. Anche se il pericolo è concreto, però, possiamo evitare di cadere in trappola molto più facilmente di quello che si pensa.
Le truffe a carico della famosa ricaricabile, solitamente, arrivano tramite SMS oppure Email.
Nei messaggi c’è sempre un qualche “pericolo” o “problema” da risolvere, possibilmente anche in fretta. “Pena”, l’interruzione dei servizi, l’impossibilità di prelevare eccetera.
Non è assolutamente vero. I criminali puntano sull’ansia delle persone per ottenere ciò che vogliono. Ovvero, le credenziali e le password. Così da svuotare il conto in un baleno.
Inoltre questi messaggi sono spesso costellati di errori grammaticali. A volte più eclatanti, altre meno. Ma dobbiamo ricordarci che anche un apostrofo mancante o una virgola fuori posto sono un segnale di truffa.
Spesso, nei messaggi truffaldini si invita l’utente a cliccare su un link, per “risolvere il problema” o l’urgenza di cui sopra. NON bisogna MAI cliccare su quei link, che rimandano a siti che sembrano di Poste, ma sono fasulli. Se proprio vogliamo toglierci il dubbio, accediamo a quella pagina da una scheda aperta da noi, sul Pc o cellulare.
Se ci si imbatte in uno di questi messaggi, bisogna cancellarlo immediatamente. Inoltre, si può anche comunicare a Poste il tentativo di Phishing. La società, magari anche per tutelarsi, potrebbe effettuare delle indagini.
Se nonostante le accortezze finiamo per farci rubare i soldi, i casi sono due e non sempre è possibile ottenere un rimborso. Infatti, se siamo stati noi a dare le password ai malviventi è molto probabile che non ci spetti il risarcimento.
Possiamo comunque denunciare il tutto, alla Polizia Postale alle Forze dell’Ordine e anche a Poste Italiane. Ogni singolo caso è a sé e forse riusciamo a rientrare in possesso di ciò che ci è stato sottratto.
Se invece pensiamo che qualcuno abbia clonato la nostra carta, dobbiamo agire subito. Possiamo capirlo se, magari controllando l’App, vediamo un acquisto che non abbiamo effettuato. In questo caso, dobbiamo immediatamente bloccare la carta e poi denunciare il fatto alla Polizia, nonché comunicare l’accaduto in un ufficio postale. Dobbiamo anche dichiarare apertamente che quella spesa o quegli acquisti non sono da attribuire a noi.
A questo punto possiamo compilare i moduli appositi o comunque fare la richiesta di indennizzo. In genere Poste Italiane risponde entro 60 giorni, come da suo obbligo. Attenzione alla risposta, però, che potrebbe essere “evasiva”.
Non bisogna lasciarsi scoraggiare e dobbiamo fare di tutto per riavere indietro quello che ci hanno rubato. In questo senso può far comodo un avvocato oppure la richiesta di indagini da parte dell’Arbitro bancario finanziario.
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