La scadenza Tari 2022 è alle porte, ecco cosa devono fare i contribuenti e cosa si rischia in caso di inadempienza.
La Tari è una tassa sui rifiuti che serve a sostenere il costo della raccolta e smaltimento degli stessi. Sono tenuti a pagarla tutti i coloro che posseggono a qualsiasi titolo ambienti, fabbricati o aree scoperte che in qualche modo producono i rifiuti.
A seconda della tipologia di suddetti ambienti/fabbricati soggetti al pagamento della tassa, gli importi possono variare anche di molto. Ma sono comunque previste riduzioni ed esenzioni per alcune categorie di contribuenti.
Ad esempio, la tariffa deve essere più bassa per quei nuclei che effettuano la raccolta differenziata. Inoltre se l’abitazione è troppo distante dai punti dove viene fatta la raccolta è possibile ottenere riduzioni anche fino al 40%. Una percentuale fino al 20% di “taglio”, invece, viene applicata in caso di grave interruzione del servizio di raccolta. Sotto una certa soglia ISEE, infine, si può arrivare a non pagare affatto la Tari.
Chi deve pagare, però, ha ormai pochi giorni di tempo. E se non provvede, possono scattare sanzioni e persino il carcere. Vediamo in quali casi.
Entro il 16 luglio 2022 i cittadini sottoposti a questo tipo di tassazione devono effettuare il pagamento. La Tari si paga con l’apposito modulo F24 che solitamente viene spedito a casa. La terza rata, invece, potrà essere pagata entro la fine di quest’anno.
Ma cosa succede se un cittadino non paga la Tari? Ricordiamo che si tratta di una tassa e quindi l’inadempiente rischia diversi tipi di sanzioni. Se per esempio si paga in ritardo, verranno applicate delle percentuali di mora.
Nello specifico, dai 15 ai 30 giorni di ritardo verrà notificata una sanzione dell’1,5% del totale. In più verranno calcolati anche gli interessi giornalieri su base annua.
Dal 31esimo al 90esimo giorno di ritardo, la sanzione passa all’1,67%, in aggiunta agli interessi giornalieri come sopra.
Dopo 91 giorni e fino a 1 anno di ritardo, la sanzione arriva al 3,75%, più interessi giornalieri.
Se il ritardo supera 1 anno, si dovrà pagare un 30% in più calcolato sull’imposta e ovviamente l’imposta stessa.
Chi non provvede a regolarizzare la sua posizione, anche per molti anni, rischia davvero grosso. Se il cumulo di importi, sanzioni e interessi supera i 30 mila Euro, rischia il carcere con l’accusa di evasione fiscale.
In caso di importo inferiore ai 30 mila, comunque, le cose non sono più “leggere”. Si può arrivare a subire un pignoramento dei beni, se disposto dal Tribunale di competenza.
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