Un test in grado di rilevare le varianti Covid in meno di quattro ore. Conosciamo meglio il CoVaScan creato dai ricercatori di Dallas.
Un nuovo test permetterà di monitorare efficacemente la diffusione delle varianti Covid 19 e di identificarne facilmente di nuove.
I ricercatori della Ut Southwestern Medical Center di Dallas hanno creato un test capace di riconoscere le varianti Covid in circa quattro ore. L’obiettivo è di monitorare con maggiore efficienza le variante stesse e riconoscere in anticipo lo sviluppo di nuove per garantire una maggiore rapidità nel prendere decisioni cliniche. Le varianti, infatti, comportano una differente sintomatologia nei pazienti e cure diverse. Data l’elevata contagiosità di Omicron 5 e – si teme – delle varianti successive è fondamentale che il test funzioni correttamente e venga utilizzato per affrontare il Covid secondo nuove modalità. La soglia critica dei centomila contagi è stata appena superata per tre giorni consecutivi e le previsioni parlano unicamente di numeri in salita nel mese di luglio.
Il test nato a Dallas, in Texas, può accertare la positività al Coronavirus e identificare la variante a cui si è stati esposti. Il test si chiama CoVarScan e permetterà di affrontare la cura più efficace con tempistiche più rapide. Inoltre, consentirà di capire quale variante si diffonde maggiormente in uno specifico territorio e aumenterà l’efficacia di identificazione di nuove mutazioni.
I vantaggi per la salute pubblica sono, dunque, indiscussi ma come funziona il Test? I ricercatori sono riusciti ad ideare un sistema in grado di riconoscere le mutazioni del virus anche se minime. Procede identificando le strutture specifiche di ogni variante fornendo un valido aiuto per medici e pazienti. L’escalation dei contagi delle ultime settimane rende particolarmente importante il lavoro degli studiosi che si affermano soddisfatti dei risultati raggiunti.
Si prevede che Omicron 5 continui a contagiare un numero elevato di persone durante l’estate mentre si attende per l’autunno l’arrivo di un’ulteriore variante ancora più contagiosa. La situazione impone di tutelare i soggetti considerati a rischio, gli anziani e le persone considerate “fragili” per la presenza di malattie pregresse. Se le varianti provocano meno conseguenze gravi nelle persone sane, continuano a rappresentare un rischio per chi ha una salute precaria. Il Ministero della Salute parla di una nuova dose booster durante l’autunno ma, ad oggi, un vaccino che protegga dall’Omicron 5 e dalle sue varianti non esiste. Siamo, dunque, in balia delle onde anzi in balia delle mutazioni e non resta che sperare che le libertà prese non ci si ripercuotano contro.
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