Perdere il lavoro può essere un vero e proprio shock. Per questo motivo, la legge prevede delle misure per contrastare la disoccupazione.
L’indennità di disoccupazione è un ammortizzatore sociale, destinato a coloro che perdono il lavoro involontariamente.
Lo scopo degli ammortizzatori sociali è quello di assicurare al lavoratore disoccupato un reddito, mentre è impegnato a cercare un nuovo lavoro. I lavoratori dipendenti possono contare sulla NASPI, invece, fino a qualche anno fa, gli autonomi non ricevevano alcun tipo di tutela.
Per tale motivo, la Legge di Bilancio 2021 ha introdotto, in misura sperimentale, uno strumento rivolto anche agli autonomi che si trovano in stato di disoccupazione. Si tratta di una specie di indennità di disoccupazione, che può arrivare fino ad un massimo di 4.890 euro per 6 mesi. Ma analizziamo la normativa nel dettaglio.
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Per il triennio 2021-2022-2023, i lavoratori autonomi possono beneficiare dell’ISCRO. È la cd. Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa, rivolta a coloro che sono iscritti presso la Gestione Separata dell’INPS e che percepiscono reddito da lavoro autonomo. Tale indennità può essere percepita solo una volta nell’arco dell’intero triennio di sperimentazione e, inoltre, devono sussistere determinati requisiti.
L’ISCRO è corrisposta anche se non vi è stata la cessazione dell’attività e spetta per 6 mesi nell’anno seguente a quello in cui è iniziata la disoccupazione. L’importo è determinato sulla base del reddito medio da lavoro autonomo e corrisponde al 25% dello stesso, diviso per 2. Per esempio, se un lavoratore autonomo ha guadagnato 5.000 euro negli anni scorsi, avrà diritto ad una ISCRO uguale a tale cifra diviso 2 ed, infine, moltiplicata per il 25%; dunque, l’ammontare finale sarà pari a 625 euro al mese, per 6 mesi.
In ogni caso, l’indennità di disoccupazione non può essere minore di 254,75 euro e superiore agli 815,20 euro mensili. Infine, possono richiederla i lavoratori autonomi che hanno riscontrato una perdita sul reddito, rispetto all’anno precedente, di almeno il 50%; è necessario, però, che non siano stati dichiarati (nell’anno precedente) redditi maggiori di 8.145 euro.
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Quali lavoratori possono presentare la domanda di ISCRO? Tutti coloro che possiedono una partita IVA attiva da almeno 4 anni (cioè dal 2018) e che versano regolarmente i contributi previdenziali. Inoltre, i redditi relativi al 2021 devono essere pari a meno del 50% della media dei redditi dei 3 anni antecedenti.
In che modo si può fare richiesta per l’ISCRO? Per l’anno in corso, la domanda deve essere trasmessa telematicamente all’INPS, entro il 31 ottobre 2022. I cittadini possono accedere in autonomia al portale dell’Ente, tramite credenziali di accesso SPID. Per ottenere supporto, invece, è possibile comunicare con il Contact Center dell’INPS o richiedere una consulenza con un CAF o un Patronato di fiducia.
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