L’IndCom è la pensione che spetta ai commercianti che hanno chiuso definitivamente l’attività. Verrà erogata anche nel 2022?
L’IndCom spetta fino al compimento dell’età per la pensione di vecchiaia, che attualmente fissato a 67 anni. Tuttavia occorre essere in possesso di determinati requisiti per poter richiedere l’indennizzo. Vediamo come funziona rispondendo al quesito di un nostro Lettore
Un nostro Lettore ci chiede: “Buongiorno! Sono un ambulante su area pubblica che ha tutti i requisiti per l’IndCom ma non ho ancora cessato l’attività e di conseguenza presentato la domanda all’INPS perché vedo che ancora non c’è stato il rifinanziamento per le domande finora presentate nel 2022. Se la “misura” è strutturale, come mi hanno spiegato più “addetti ai lavori” di vari sindacati o commercialisti, si tratta solo di aspettare, anche un anno o più, oppure c’è la concreta possibilità che la domanda, seppur in regola, non venga mai accolta e di conseguenza non venga mai erogato l’indennizzo, perdendo tutto? Grazie.”
L’indennizzo per la rottamazione delle licenze commerciali (IndCom) è previsto per coloro che hanno chiuso in via definitiva la propria attività commerciale in età avanzata, pur non possedendo ancora i requisiti utili per poter accedere al trattamento pensionistico.
L’indennizzo può essere richiesto da soggetti che hanno almeno 5 anni di contribuzione Inps (non necessariamente continuativi) che hanno cessato l’attività o che hanno rottamato la licenza commerciale e che siano:
Inoltre i richiedenti di sesso maschile devono avere almeno 62 anni, quelli di sesso femminile almeno 57 anni.
L’indennizzo commercianti è incompatibile con la pensione di vecchiaia oltre che con l’attività lavorativa, sia autonoma che come dipendente.
L’importo dell’indennizzo è di circa 525,00 euro e viene erogato per tredici mensilità all’anno fino alla maturazione dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia.
La nota dolente è che l’erogazione dell’indennizzo avviene fino ad esaurimento delle risorse disponibili. Infatti, nel 2019, le domande presentate nel mese di dicembre sono state bloccate proprio perché vi era mancanza di fondi. Poi la Legge di Bilancio del 2021, stabilendo un aumento dell’aliquota contributiva obbligatoria che è passata dallo 0,09% allo 0,48%, ha previsto oltre 167 milioni di euro per questa misura e quindi sono ripartiti i pagamenti.
Per quanto prospettato dal Lettore, il consiglio è di verificare il possesso di tutti i requisiti suddetti e valutare se sia opportuno cessare l’attività e fare domanda all’Inps per richiedere la pensione commercianti, utilizzando l’apposita piattaforma telematica, disponibile sul sito dell’Inps, cliccando su “Prestazioni e Servizi”.
La storia degli ultimi anni dimostra che il Parlamento rifinanzia questo indennizzo ogni anno quindi, ad oggi, non sembra esserci il rischio di un mancato accoglimento di una regolare domanda.
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