In base al Decreto Sostegni ter, chi non ha pagato le rate 2021 entro lo scorso 9 dicembre, ha tempo fino al 31 luglio 2022 per la rottamazione.
La rottamazione è uno strumento che permette di estinguere i debiti con il Fisco, senza pagare interessi o spese aggiuntive.
Per non rischiare di perdere il beneficio, è necessario rispettare i termini di pagamento. Le rate per la Rottamazione ter scadute nel 2021 potranno essere versate fino alla fine del mese. Il Decreto Sostegni, infatti, ha riaperto i termini, per permettere a più contribuenti di accedere alla misura. Nello specifico: le rate del 2021 dovranno essere saldate entro il 31 luglio, mentre quelle del 2022 entro il 30 novembre.
Quali sono i vantaggi della rottamazione?
È quasi giunto il 31 luglio, termine ultimo a disposizione dei contribuenti per poter beneficiare delle agevolazioni della Rottamazione ter. Entro tale data, infatti, dovranno essere corrisposte tutte le rate la cui scadenza era prevista per il 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre 2021 (Rottamazione ter) e 31 marzo e 31 luglio 2021 (saldo e stralcio) ma che, in seguito al Decreto Sostegni ter, sono state spostate al 31 luglio 2022.
Sono concessi, tuttavia, ulteriori 5 giorni di tolleranza; dunque, la data ultima per il versamento delle somme dovute è l’8 agosto 2022.
Attenzione, però, perché un pagamento effettuato dopo i termini o per importi non totali produce la decadenza del diritto di accedere alla misura. In tal caso, le somme già versate vengono calcolate come acconto su quanto dovuto.
Entro il prossimo 30 novembre, invece, dovranno essere corrisposte le rate per l’anno 2022.
Leggi anche: “Rottamazione ter e poche adesioni: ora i debitori costretti a pagare senza sconti o parte il pignoramento“.
Il Decreto Sostegni ter ha previsto la riapertura dei termini per il pagamento delle rate degli anni 2020 e 2021. In particolare, l’art. 10-bis (che ha modificato l’art. 68, comma 3, del D.L. n. 18/2020) stabilisce la ri-candelizzazione delle rate scadute della rottamazione ter e saldo e stralcio. Per effetto di tale manovra, coloro che non hanno provveduto alla liquidazione entro il 9 dicembre 2021, devono sottostare alle seguenti nuove scadenze:
Il mancato rispetto di tali termini produce l’inefficacia della definizione.
Per il pagamento delle rate del 2021, i contribuenti potranno usufruire dei bollettini presenti nella “Comunicazione delle somme dovute”. Possono, inoltre, effettuare il versamento:
Nel caso in cui l’interessato abbia smarrito la “Comunicazione delle somme dovute” (ricevuta nel 2019 dall’Agenzia delle Entrate), indicante l’importo delle somme dovute ed i rispettivi bollettini per il pagamento, è possibile richiederne una copia allo stesso Ente. La documentazione si può anche ricevere tramite email, accedendo al sito, senza necessità di pin e password.
Chi, invece, possiede già le credenziali (CIE, SPID, credenziali Inps e CNS) per l’accesso all’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate, può scaricare i documenti da suddetta area. Può, inoltre, pagare i relativi bollettini tramite il servizio Paga-online.
Un’ultima modalità di pagamento è quella presso la propria banca, attraverso l’addebito dell’importo direttamente sul conto corrente, compilando il modulo allegato alla “Comunicazione delle somme dovute”. Per questa operazione, però, è necessario presentare alla banca, almeno 20 giorni prima della scadenza della rata, apposita richiesta di attivazione del mandato, secondo le procedure stabilite dall’istituto di credito.
Se la domanda perviene oltre la scadenza, l’addebito diretto sul conto corrente avviene sulla rata successiva. In quest’ipotesi, il pagamento della rata scaduta dovrà essere effettuato con una delle altre modalità a disposizione.
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