La legge 104/92 consente alle persone con disabilità di acquistare un veicolo usufruendo di sgravi fiscali e di un’aliquota IVA agevolata.
In caso di morte del beneficiario, ci sono scenari differenti a seconda di accettazione o rinuncia all’eredità dell’auto.
I vantaggi di cui è possibile usufruire sono una detrazione Irpef del 19% sulla spesa sostenuta (calcolata su una spesa massima di 18.075,99 euro) e l’Iva agevolata al 4% invece di quella ordinaria al 22%.
La detrazione Irpef si applica anche ai costi per le riparazioni, entro certi limiti. Inoltre è prevista anche l’esenzione dal pagamento del bollo auto e dell’imposta di trascrizione al PRA dovuta per la registrazione dei passaggi di proprietà. Le agevolazioni sono concesse anche al familiare che ne sostiene la spesa, a condizione che il disabile sia fiscalmente a suo carico. Ossia abbia un reddito complessivo annuo non superiore a 2.840,51 euro (4.000 euro, dal 1° gennaio 2019, per i figli di età non superiore a 24 anni). Questo limite non tiene conto dei redditi esenti come, ad esempio, le pensioni sociali, le indennità, le pensioni e gli assegni erogati ai ciechi civili, ai sordi e agli invalidi civili.
Ma cosa succede in caso di decesso della persona con disabilità? Restano validi i benefici ottenuti per l’acquisto del veicolo, ma con delle eccezioni. Altro discorso è la rinuncia all’eredità dell’auto.
Un lettore ha inviato il seguente quesito: “Mio fratello ha comprato un’auto con la 104, siccome era un dializzato, io lo accompagnavo regolarmente al centro dialisi. Appena deceduto i parenti hanno rinunciato all’eredità, ma l’auto è rimasta ferma in garage dalla sua morte. Volevo chiedere a parte tutte le agevolazioni, che fine fa l’auto dopo la rinuncia.”
In caso di morte della persona con disabilità dopo l’acquisto dell’auto con legge 104/92, le agevolazioni rimangono valide anche per gli eredi. Ad eccezione dell’esenzione dal pagamento del bollo auto e delle detrazioni riguardanti le spese di manutenzione del veicolo successive alla morte del disabile.
Nel caso specifico, è avvenuta però la rinuncia dell’eredità. Come evidenziato dal Ministero della Giustizia, la rinuncia è un atto con cui chi viene chiamato all’eredità dichiara di non voler accettare il patrimonio lasciato dal defunto.
Gli eredi che hanno rinunciato all’eredità, e quindi anche all’auto della persona deceduta, non hanno responsabilità per ciò che riguarda il mezzo e la sua manutenzione. Infatti, una volta che la decisione è stata formalizzata, il veicolo diventa proprietà dello stato. A questo punto subentra un curatore dell’eredità giacente, su richiesta degli interessati oppure d’ufficio, che disporrà dei beni mobili non accettati. Gli eredi possono decidere di comunicare alla Regione l’avvenuta rinuncia, per non dover essere chiamati a pagare il bollo auto. Oppure, in alternativa, possono presentare al PRA una pratica di perdita di possesso proprio per rinuncia all’eredità, che indichi anche tutti i dati dell’atto depositato in Tribunale.
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