Il comparto dei pannelli fotovoltaici trasparenti si sta arricchendo di soluzioni innovative. Potremmo averli nelle nostre case tra due anni.
Alcuni ricercatori hanno ideato dei pannelli fotovoltaici dalle ottime potenzialità, e che diventeranno, si spera presto, accessibili ed economici. Ecco come sono fatti e come funzionano.
Alcuni ricercatori dell’Università del Michigan hanno sviluppato un nuovo pannello fotovoltaico organico e semitrasparente. Hanno dimostrato che le celle solari organiche possono raggiungere un’efficienza anche superiore all’8%. Ma che differenza c’è con le celle classiche? Vediamo l’innovazione e quali scenari si prospettano in un futuro non molto lontano.
Siamo nel comparto del fotovoltaico organico. Una tecnologia che se sviluppata appieno porterà benefici immensi, e a vario titolo. Sostituendo le celle odierne in silicio con elementi appunto organici che assorbono la luce del sole si abbatterebbe innanzitutto il costo del prodotto finito. Ne è un esempio l’ultima invenzione che arriva dal Messico, che sta realizzando pannelli funzionanti con le Alghe.
Inoltre, gli impianti risultano molto meno pesanti e meglio inseribili nell’edilizia. Come ad esempio sotto forma di vetrate, finestre, vetrine. E anche di arrivare in zone remote, dove attualmente è impossibile portare il fotovoltaico.
Oltre all’ultima ricerca dell’università statunitense, tutti i Paesi del mondo stanno investendo moltissimo in questa direzione, Italia compresa. Infatti è dal 2007 che Il Centro Ricerche Eni per le Energie Rinnovabili e l’Ambiente di Novara fa ricerca sul fotovoltaico organico, anche in collaborazione proprio col MIT del Michigan.
Insieme alle ricerche e sperimentazioni che vanno da avanti da anni, il MIT ha dato il proprio contributo, e nell’ultimo studio ha risolto alcune problematiche date dal sistema organico delle celle. Come ad esempio la scarsa resa e la poca durata nel tempo.
Lo staff universitario è entusiasta, perché convinto che con la nuova metodologia i pannelli semitrasparenti organici potranno durare anche 30 anni. Ma soprattutto potrebbero essere disponibili per una diffusione massiccia già tra 2 anni.
I pannelli adesso offrono una trasparenza molto vicina al 50% ma i ricercatori sono sicuri che entro poco tempo la caratteristica potrà essere migliorata. Attualmente potrebbero essere già usati su grandi superfici, come le vetrate dei negozi. Nell’edilizia urbana, potrebbero essere inseriti tra i doppi-vetri delle classiche finestre.
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