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La Caravella Portoghese ora popola anche i nostri Mari, una donna di 68 anni in gravi condizioni, cosa fare in caso di puntura

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Crescono gli avvistamenti della pericolosissima Caravella Portoghese. Sicilia, Calabria, Sardegna e Liguria.

La Sicilia quest’anno “vanta” un primato: la prima puntura ai danni di una bagnante da parte della Caravella Portoghese, invertebrato che è altamente pericoloso. Il suo veleno può portare facilmente alla morte.

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Tutti conosciamo l’aspetto della Caravella, una creatura marina simile alle meduse ma molto, molto più pericolosa. Solitamente vive nell’Oceano Atlantico ma negli ultimi anni ha cominciato a popolare anche le aree del Mediterraneo. Forse a causa del riscaldamento dei Mari. E si avvicina sempre di più alle coste.

Purtroppo, imbattersi in una Caravella può risultare anche fatale. La bagnante colpita dai tentacoli urticanti, fortunatamente, ce l’ha fatta. Ma per precauzione è stata tenuta sotto controllo all’Ospedale di Catania. La donna infatti soffre di problemi al cuore, e l’alta tossicità delle cellule velenose poteva rappresentare un pericolo maggiore.

In Sardegna, nel 2010, si verificò un decesso proprio a causa della puntura di questa specie di Medusa. Sebbene fino ad oggi gli avvistamenti sono rimasti sempre rari, quest’anno la situazione sembra volgere in altra direzione. Ma come fare a difendersi dall’incontro con una Caravella? Ecco cosa dicono gli esperti.

La Caravella Portoghese ora popola anche i nostri Mari, cosa fare se si viene punti

Anche se la Caravella non è del tutto una medusa, ha comunque lunghi tentacoli urticanti, colmi di sostanze tossiche. Rispetto alle “classiche” meduse, riconoscerla è davvero facile. Innanzitutto possiamo vedere sulla superficie dell’acqua la grande sacca colma di gas, dai colori accesi che variano tra blu, verde e viola. Le dimensioni di questa parte della creatura sono ragguardevoli, e possono raggiungere i 30 centimetri di lunghezza e 15 di altezza.

Ma la parte più pericolosa e letale si nasconde dentro l’acqua. I tentacoli, velenosissimi, arrivano anche a 20 metri. Sono tra i più lunghi del mondo. Venire a contatto con questi tentacoli significa subire escoriazioni e “ustioni” molto gravi. Il veleno può innescare anche uno shock anafilattico nei soggetti più predisposti.

Se ci si accorge di essere stati “toccati” anche minimamente dai tentacoli della Caravella, è ovviamente opportuno farsi visitare da un medico. Nell’attesa, un buon rimedio è quello di trattare la parte con dell’Aceto bianco puro. Anche sciacquare abbondantemente con acqua di mare la parte lesa può servire a togliere le cellule urticanti rimaste nella pelle.

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