L’invalidità civile riconosce tre diverse categorie che potranno ottenere dei benefici economici: invalidi civili, ciechi e sordi.
Per poter beneficiare delle prestazioni economiche assistenziali è indispensabile il riconoscimento dell’invalidità civile.
Sarà infatti per merito di questo riconoscimento che le persone invalide potranno ottenere le agevolazioni che li spettano. Per ottenere il riconoscimento dell’invalidità civile bisogna effettuare una visita presso la Commissione medica dell’ASL oppure, per alcune Regioni, tramite la Commissione medica dell’INPS. La domanda per essere sottoposti alla visita deve essere presentata all’INPS in modalità telematica. È necessario anche allegare un certificato medico che attesti la natura dell’infermità invalidante. Qui alcune informazioni su 2 aspetti da considerare nella valutazione di accertamento.
L’invalidità civile riconosce tre categorie di soggetti che hanno diritto ai benefici economici diversi:
L’iter di accertamento dell’invalidità civile è uguale per tutte le categorie di disabili.
Possono accedere all’accertamento della prestazione economica assistenziale gli invalidi a prescindere dall’età. Pertanto, oltre ai cittadini italiani possono essere anche cittadini stranieri. Basta che siano residenti in Italia.
I cittadini stranieri devono essere in possesso di un regolare permesso di soggiorno, mentre quelli non comunitari dovevo avere un permesso di soggiorno da almeno un anno. Attenzione, perché in base all’articolo 41 del Testo unico Immigrazione, non è più necessario che i residenti non comunitari abbiamo un permesso di soggiorno CE di lungo periodo.
Come detto, l’importante è che abbiano una residenza stabile e abituale in Italia.
Si considera invalido civile qualsiasi persona che abbia una menomazione, perdita o anomalia di una funzione congenita o acquisita, anche a carattere progressivo. A prescindere dall’età, dal sesso e dall’attività lavorativa.
Gli invalidi civili possono ottenere i seguenti benefici economici:
A proposito degli invalici civili minorenni bisogna dire che a loro non sarà riconosciuta né una percentuale e né il diritto alla pensione e all’assegno mensile. Questo perché le due prestazioni rappresentano di fatto il mancato guadagno lavorativo causato dall’invalidità. Per ovvie ragioni, queste spettano solo agli invalidi maggiorenni.
Però la legge riconosce ai minorenni che l’invalidità potrebbe compromettere la possibilità di svolgere i compiti o qualsiasi attività proprie della età. Pertanto, sono riconosciuti l’indennità di accompagnamento e l’indennità di frequenza. Attenzione però perché i due benefici sono incompatibili. Quindi, bisognerà scegliere uno a discapito dell’altro.
Questa categoria si suddivide in ciechi assoluti e ciechi parziali a seconda dei parametri visivi. I primi devono avere un residuo visivo pari a 00 in entrambi gli occhi con eventuale correzione. I secondi, invece, il residuo visivo non deve superare a un ventesimo in entrambi gli occhi. Anche in questo caso con eventuale correzione.
Per le altre malattie visive, per ottenere lo status si procederà a una valutazione con una attribuzione di una percentuale di invalidità.
I benefici economici per gli invalidi civili sono diversi a seconda se si tratta di ciechi assoluti o ciechi parziali. È concessa una pensione e l’indennità di accompagnamento per i ciechi assoluti maggiorenni. Invece, per i minorenni solo l’indennità di accompagnamento.
Ai ciechi parziali, a prescindere dall’età sarà concesso una pensione e l’indennità speciale. Quest’ultima però dovrà essere richiesta dall’interessato.
Tra i ciechi civili ci sono anche i ciechi decimisti, ossia coloro che hanno un visus non superiore a un decimo in entrambi gli occhi oppure nell’occhio migliore. Anche in questo caso con correzione.
In passato, ricevevano un “assegno vitalizio” che, con l’istituzione della pensione, non è più erogato. Pertanto, per ottenere un beneficio economico dovranno essere valutati da una commissione medica e considerati invalidi civili con l’attribuzione di una percentuale di invalidità.
Sono considerati sordi civili coloro che sono affetti da sordità congenita o acquisita durante l’età evolutiva (ossia dalla nascita ai 12 anni). La sordità deve aver compromesso anche il normale apprendimento del linguaggio parlato.
Per appartenere a questa categoria però la soglia uditiva deve corrispondere a una ipoacusia pari o superiore a 75 decibel HTL di media tra le frequenze 500, 1.000 e 2.000 Hertz nell’orecchio migliore.
Anche per i sordi civili non sono attribuite percentuali di invalidità perché basta dimostrare la perdita dell’udito.
I benefici economici che ottengono i sordi civili con l’invalidità sono la pensione (non reversibile) e l’indennità di comunicazione. I minori di 18 anni riceveranno solo quest’ultimo beneficio economico.
Infine, qualora il grado di ipoacusia sia inferiore a 75 decibel sarà effettuata una valutazione come invalidi civili e di conseguenza attribuita una percentuale invalidante.
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