Il congedo straordinario ha una durata massima di due anni e può essere richiesto da chi assiste un familiare con disabilità grave.
Questo periodo di assenza dal posto di lavoro spetta ai lavoratori dipendenti ed è frazionabile anche a giorni. L’indennità corrisponde alla retribuzione ricevuta nell’ultimo mese, con esclusione degli emolumenti variabili, entro un limite massimo di reddito che viene rivalutato annualmente.
Per poter usufruire del congedo straordinario è però necessario seguire un ordine di priorità, come chiarito anche dall’INPS. Chi lo richiede deve stabilire una convivenza, per tutta la durata del periodo, con la persona che andrà ad assistere.
Una nostra lettrice ha inviato il seguente quesito: “Buongiorno, vorrei chiedere chiarimenti in merito al congedo biennale legge 104/92. I miei suoceri sono entrambi titolari di legge 104 art 3 comma 3 (entrambi hanno un’età superiore ai 76 anni). Mio marito (figlio unico), ha usufruito del congedo parentale biennale per la madre. Stando alla legge, un lavoratore non può usufruire di più di due anni nella vita lavorativa. Allora per usufruire del congedo parentale di mio suocero, considerato che in ordine di priorità dei familiari per mancanza, decesso o limiti di età, nessuno può usufruire del congedo, posso farne domanda io? Vorrei chiarire che i tre giorni di permesso mensile li prendo io, rientrando come nuora nel grado di parentela ristretta. Grazie.”
I congedi straordinari per assistere un familiare disabile possono essere richiesti secondo il seguente ordine di priorità:
Il periodo di congedo straordinario non può durare più di due anni nell’arco della vita lavorativa. Inoltre, secondo il principio del ‘referente unico’, congedo e permessi non possono essere riconosciuti a più di un familiare per la stessa persona con disabilità. Fanno eccezione i genitori.
Nel caso in cui un lavoratore abbia più di un familiare disabile in situazione di gravità secondo la legge 104/92, può richiedere il congedo straordinario per ognuno di loro. Ma in ogni caso non si possono superare i due anni.
I giorni di permesso mensile previsti dalla legge 104/92 possono essere riconosciuti anche alla nuora della persona disabile, dato che spettano ai lavoratori dipendenti parenti o affini entro il terzo grado. La nuora è considerata affine di primo grado. Per quanto riguarda il congedo straordinario, invece, si deve seguire l’ordine di priorità. Quindi può usufruirne solo se gli altri parenti risultino mancanti, morti oppure affetti da malattie invalidanti. Nel caso specifico, il marito nonché figlio di genitori con 104 avrebbe potuto chiedere il congedo per entrambi, non solo per la madre. Sempre però senza andare oltre i due anni.
Se hai dubbi o vuoi porre una domanda di carattere previdenziale, fiscale e legge 104, invia qui il tuo quesito.
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