Il reddito di cittadinanza è una misura economica per le famiglie in difficoltà e collegata con il reinserimento nel mondo del lavoro.
Con la caduta del governo in molti si domandano se il reddito di cittadinanza (RdC) è a rischio a causa delle elezioni: cresce la preoccupazione tra i cittadini.
Bisognerà aspettare, però, il 25 settembre per conoscere le sorti di questo beneficio. Nel frattempo, la legge di conversione del decreto Aiuti ha aggiornato i requisiti del reddito di cittadinanza. La disoccupazione e avere un ISEE aggiornato inferiore a 9.360 euro annui sono alcuni requisiti che i beneficiari devono possedere. Ma cosa succede se si vincono dei soldi al gioco anche senza esserne consapevoli? Si rischia la perdita del beneficio. Ecco la vicenda.
Tutto a inizio l’estate scorsa quando G.M, un uomo di 48 anni, non ha ricevuto più il reddito di cittadinanza. Chiedendo spiegazioni all’INPS aveva saputo che la Guardia di finanza lo aveva segnalato perché aveva incassato una vincita per una scommessa online mai dichiarata.
L’INPS, di conseguenza, gli revoca il sussidio per variazione del reddito. G.M., però, dichiara subito che non è a conoscenza della vincita perché non avrebbe mai giocato online. Anzi, denuncia il furto dei dati e ricorre alla Cassazione per restituire i soldi e riottenere il reddito di cittadinanza.
La Cassazione, però, non è d’accordo. Tra l’altro, non solo gli dà torto, ma gli impone anche di pagare 3mila euro come ammenda.
L’uomo giura di non aver commesso nessuna violazione e di aver saputo della vincita solo dopo aver chiesto all’INPS il perché del mancato beneficio sulla carta RdC. In seguito, avrebbe anche scritto all’Agenzia delle dogane di cancellare qualsiasi account a suo nome collegato al gioco online.
Inoltre, per la Corte di Cassazione (terza sezione con presidente Grazia Lapalorcia) l’uomo avrebbe sbagliato anche tribunale. Questo perché, il ricorso al giudice penale non è ammissibile non trattandosi di un sequestro disposto dal giudice penale.
Infatti, la causa del “ritiro” dal beneficio, anche se connessa a una indagine di polizia giudiziaria è prettamente amministrativa. Questo perché è stata l’INPS a decidere la revoca del reddito di cittadinanza.
Per queste motivazioni, come detto la Cassazione ha respinto il ricorso e condannato l’uomo a pagare 3mila euro.
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