Oggi, quando andiamo al supermercato dobbiamo poter riconoscere quali sono i marchi di pasta senza pesticidi o glifosfato.
E pensare che qualche tempo fa l’unica “preoccupazione” era scegliere il formato o trovare qualche promozione sul nostro marchio preferito. Purtroppo negli ultimi tempi sono aumentate le segnalazioni da parte di riviste che si occupano di informare i consumatori.
Le analisi effettuate da vari staff non vogliono mai orientare l’acquisto verso un brand piuttosto che un altro. Lo scopo è quello di aiutare i consumatori a scegliere i prodotti migliori e di qualità.
La questione pesticidi e glifosfato nasce di lontano. Queste sostanze chimiche sono legali e vengono abbondantemente usate per coltivare le materie prime. Che poi servono per fare la Pasta. Ma non fa certo piacere sapere che le stiamo ingerendo, seppur in quantità limitatissime. Infatti, di contro, numerosi studi avvertono sul fatto che le conseguenze sulla salute si manifestano nel lungo periodo.
Ma sembra davvero difficile stabilire con certezza se il Glifosfato sia cancerogeno. Persino nel sito dell’AIRC vengono posti dei dubbi proprio su studi effettuati anni fa. Secondo la versione ufficiale, dunque, emerge quanto segue.
In laboratorio il Glifosato provoca danni genetici e stress ossidativo, ma negli studi negli esseri umani la cancerogenicità non è stata ancora dimostrata con assoluta certezza. La IARC lo ha inserito nella categoria dei “probabili cancerogeni” e non in quella dei “carcinogeni certi”.
Nel dubbio, i consumatori hanno diritto a sapere con quali materie prime è realizzata la Pasta, e se sono state irrorate con pesticidi o Glifosfato. Siccome per un “semplice” cittadino è difficile trovare dette informazioni, esistono alcune riviste a tutela dei consumatori che si occupano di colmare questo “gap”.
L’ultimo studio sulla presenza o meno di sostanze potenzialmente dannose nella Pasta è stato effettuato da “Saldo”. Una rivista di consumatori svizzera. Ecco cosa è emerso.
La rivista Saldo ha analizzato 18 tipologie di pasta, Bio e “classica”, anche italiane. Lo staff ha cercato la presenza di Glifosfato ma anche micotossine e altre sostanze usate come pesticidi.
Su 18, solamente 7 tipi di pasta sono risultati “puliti”. 5 di questi sono Biologici. Bisogna ricordare che le tracce riscontrate nei vari formati di Pasta sono nella norma.
Tra quelli disponibili in Italia troviamo:
Altri prodotti considerati “puliti” sono due tipi di Pasta Barilla, non Bio: gli Spaghettoni e le Penne Integrali.
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