La richiesta di cessione del credito per il Superbonus è disciplinata da rigide regole. Si rischia di perdere tutto dimenticando la scadenza dell’inoltro di un importante documento.
L’invio tardivo della Cila Superbonus potrebbe comportare una contestazione da parte del Fisco sulla richiesta di cessione del credito.
La cessione del credito in relazione al Superbonus comporta degli obblighi precisi per il contribuente. Avanzare richiesta senza averne reale diritto, infatti, comporta guai con il Fisco. Allo stesso tempo, pur soddisfacendo tutte le richieste occorrerà prestare attenzione al rispetto di regole, scadenze e documentazione per non rischiare una contestazione dell’Agenzia delle Entrate. Dimenticando o commettendo anche un piccolo errore si potrebbe essere costretti a dire addio ai soldi. Il cessionario, dunque, vuole avere la certezza di non avere in futuro problemi fiscali. Spetta al contribuente verificare che tutti i 47 documenti necessari per assicurarsi la cessione del credito siano corretti e presentati in tempo. Tra questi c’è la Cila Superbonus 110%.
Gli interventi ammessi al 110% fanno parte della manutenzione straordinaria e sono realizzabili tramite la CILA Superbonus. Nello specifico, il documento attesta gli estremi del titolo abitativo inerente alla costruzione dell’immobile su cui si effettueranno i lavori e il completamento della costruzione in data antecedente al 1° settembre 1967. La presentazione della CILA-S, invece, non richiede l’attestazione dello stato legittimo.
La normativa stabilisce, poi, che nel caso di interventi associabili al Superbonus in contemporanea con altri lavori esclusi dal beneficio il contribuente dovrà presentare la CILA-S e avviare il procedimento edilizio per le opere non ammesse. Queste le regole generali ma cosa succede qualora il documento sia inviato in maniera tardiva?
La CILA ordinaria non connessa al Superbonus 110% permette un tardivo invio da parte del contribuente mentre la CILA-S non dovrebbe prevedere ritardi. Se le tempistiche non dovessero essere rispettare c’è il forte rischio che il Fisco contesti la cessione del credito e l’accesso alla misura. L’invio tardivo del documento, dunque, dovrebbe aggiungersi alla lista degli eventi che determinano la possibile esclusione dal Superbonus.
Il beneficio decade sicuramente in caso di mancata presentazione della CILA-S, della realizzazione di interventi in difformità con la CILA-S, dell’assenza dell’attestazione dei dati richiesti e della non corrispondenza a verità delle attestazioni previste per l’accesso alla misura. Gli errori formali, al contrario, non causano la decadenza dal Superbonus. Dove si inserisce la CILA-S in questo contesto? Probabilmente un ritardo non comporta la decadenza immediata ma l’eventuale contestazione del Fisco potrebbe far perdere i soldi della cessione del credito.
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