La Situazione Vaiolo delle Scimmie in Italia è sotto costante monitoraggio ma appare abbastanza allarmante. Cosa è previsto per i prossimi giorni.
I contagi da Vaiolo delle Scimmie continuano a salire. L’escalation ha dapprima messo in allerta le autorità sanitarie, adesso si “corre ai ripari”. Ecco gli ultimi aggiornamenti.
Alla data del 6 agosto, solamente in Italia sono stati confermati quasi 600 casi di infezione, distribuiti in varie Regioni. I numeri “si sprecano”. La malattia si sta diffondendo rapidamente.
I dati ci raccontano anche una tendenza molto netta: l’infezione “viaggia” più velocemente tra i soggetti adulti maschi, in un età media sui 38 anni. Sono infatti più di 500 casi contro i 4 rilevati nelle donne. Rispetto a qualche giorno fa, i contagi sono aumentati di almeno 26 unità. La situazione ha portato così il Ministero della Sanità a prendere provvedimenti.
La stragrande maggioranza dei casi si sta verificando in Lombardia (per adesso siamo a 269 – 198 solo a Milano), mentre a seguire troviamo il Lazio (con 109 infezioni), l’Emilia Romagna (con 57), il Veneto (con 33), il Piemonte (con 18) e la Toscana (17 ma in aumento). I numeri non sono definitivi poiché ogni istante vengono aggiornati e mutano. Ma rendono bene l’idea della situazione.
La circolare del Ministero della Sanità prevede l’adozione di diverse misure a seconda della criticità più o meno marcata di ogni singolo territorio. Sono quindi escluse, per adesso, vaccinazioni di massa.
Come ha sottolineato il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, infatti, “anche se è vero che la stragrande maggioranza dei casi di vaiolo delle scimmie in Italia riguarda persone di sesso maschile della comunità gay“, non dobbiamo convincerci che “il contagio rimarrà confinato all’interno di questa popolazione“. L’infezione non è collegata alle abitudini sessuali, ha giustamente precisato Sileri onde evitare discriminazioni, ma è un veicolo di contagio che al momento rappresenta il maggior rischio.
Mentre l’epidemia da Vaiolo delle Scimmie si espande, il Ministero della Salute italiano ha varato le sue prime indicazioni. Innanzitutto, chiunque manifesti i sintomi è tenuto a rimanere in isolamento (anche domiciliare se le condizioni igienico sanitarie lo permettono) e ad attuare tutta una serie di comportamenti.
I soggetti verranno trattati con tutte le terapie a disposizione. E potranno fare le attività utili a mantenere l’integrità psicologica – come una passeggiata al parco – a patto di coprire le lesioni tipiche della malattia e indossare la mascherina chirurgica. Naturalmente devono essere interrotti i rapporti sessuali di qualsiasi natura. Il tutto per evitare ulteriori contagi.
Le linee guida invitano a seguire scrupolose attenzioni igieniche, a non avere contatti stretti con familiari amici e parenti e nemmeno con gli animali domestici da compagnia. Persino i rifiuti dovranno essere sigillati in modo che non contaminino eventuali altri nelle vicinanze.
Nel mentre, stanno partendo le prime campagne di vaccinazione. Che come detto saranno riservate – almeno per il momento – alle categorie più a rischio e nelle Regioni dove i contagi sono maggiori. In “prima fila” troviamo gay, transgender, bisessuali e tutti gli uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini.
Contro il Vaiolo delle Scimmie esiste già un vaccino ritenuto efficace. Si tratta di quello che serve a contrastare il “classico vaiolo”. Si chiama Imvanex ed è stato recentemente autorizzato dall’EMA anche per trattare il Monkeypox e possono farlo tutti i soggetti di età dai 18 anni e ad alto rischio, come le categorie sopracitate. Ricordiamo che si tratta di una modalità di uso del vaccino “off-label”. Ovvero un utilizzo diverso da quello previsto in origine dalla formulazione del vaccino stesso.
Tramite circolari ad hoc, il Ministero della salute ha distribuito determinate dosi di vaccino alle Regioni più colpite dai contagi. Più nello specifico, come risulta dai canali ufficiali, “2.000 fiale alla Lombardia; 1.200 al Lazio; 600 all’Emilia-Romagna; 400 al Veneto. La prima tranche prevede in tutto 5.300 dosi, con una quota che resterà stoccata al ministero in caso di emergenza. In totale ne arriveranno in tutto 16mila“.
In ogni caso a tutte le Regioni saranno inviate dosi sufficienti a coprire una prima campagna di vaccinazione.
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