Il 2022 sarà ricordato come l’anno del rinnovo dei contratti di lavoro: farmaceutica, edilizia, energia, petrolio. Per citarne qualcuno.
Il tavolo delle trattative del Terzo settore è ancora aperto per decidere sul rinnovo dei contratti scaduti da qualche anno.
Ora dopo i contratti degli Enti locali ecco che arrivano anche quello del settore Confindustria coni suoi 60 contratti collettivi nazionali del lavoro. I dipendenti interessati sono invece sono quasi 5 milioni e mezzo. Di questi solo l’86% (oltre 4 milioni) hanno un contratto già in vigore. Dal 2020 sono stati rinnovati solo 36 contratti ma i lavoratori con un contratto scaduto da almeno un anno sono 500mila (circa il 9% del totale).
In generale, i dati sono chiari il 95% dei contratti si rinnovano nei tempi stabiliti. Quelli che superano i due anni dalla scadenza interessano, invece, circa 270mila lavoratori (5% del totale). Questi sono i contratti del settore turismo, spettacolo e ospedalità privata.
Nel privato la situazione non è migliore. Anzi. Nel settore privato i contratti collettivi nazionali di lavoro sono 856 e impiegano 13.697.850 lavoratori. Di questi 346 (40%) sono scaduti e riguardano 6.697.998 lavoratori. Invece, i contratti in vigore sono 510 (60%) che impiegano 6.999.852 lavoratori.
Durante il periodo di inflazione più basso, Confindustria stima che i contratti avranno un aumento del 4,9%. Questo aumento è più alto a quello dei prezzi. Secondo l’ultimo rapporto del Centro studi di Confindustria il divario tra stipendio e caro vita è stato del 5%.
Secondo gli ultimi accordi firmati fondamentale è rafforzare le relazioni industriali e la partecipazione alla gestione delle transizioni digitale ed ecologica. Di conseguenza, è necessario agire sugli inquadramenti. Necessari per i contratti di lavoro del settore comunicazioni o meccanici perché risaliva al 1973.
In questo caso, il ruolo e la cifra di aumento pattuita verrà considerata come un ulteriore componente legato all’operazione di riforma dell’inquadramento.
Un altro tema affrontato attorno al tavolo delle trattative riguarda la formazione. Questa diventa obbligatoria o facoltativa a seconda del settore specifico.
Infine, temi affrontati sul rinnovo dei contratti di lavoro sono stati anche: smart working, inclusione e pari opportunità.
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