Il Bonus 200 euro continua a far discutere per alcune esclusioni nonostante il Decreto Aiuti Bis. Chiariamo alcuni aspetti.
Il mondo dello sport non è soddisfatto dalle novità apportate al Bonus 200 euro con il DL Aiuti Bis. Si rischiano ulteriori esclusioni.
Il Decreto Aiuti Bis ha ampliato la platea dei beneficiari del Bonus 200 euro una tantum. Diverse categorie sono inizialmente rimaste fuori dalla misura sebbene l’inflazione colpisca ogni cittadino. Il provvedimento ha voluto riconoscere il diritto alla prestazione anche per i lavoratori dipendenti che non hanno beneficiato dello sgravio contributivo nel primo semestre 2022 perché in maternità, in congedo straordinario o in cassa integrazione. Riceveranno i 200 euro anche i lavoratori andati in pensione dal 1° luglio dell’anno in corso, i dottorandi e assegnisti di ricerca e 148 mila collaboratori sportivi. Proprio con riferimento a quest’ultima categoria sono state rilevate delle falle del Bonus.
La referente per i collaboratori sportivi e coordinatrice per Roma e provincia Paola De Caro ha riferito alcune problematiche inerenti al Bonus 200 euro. In particolare afferma come alcune categorie di collaboratori sportivi possano rimanere esclusi dalla misura. La considerazione nasce da un ragionamento che ha come riferimento i tre provvedimenti attualmente attivi con riferimento al mondo dello sport.
La prima misura, già esecutiva, valida per asd/ssd di grandi dimensioni che considera moglie e marito non come parenti (dettaglio fondamentale con riferimento al Bonus una tantum) DPCM del 30 giugno 2022; la seconda per asd/ssd che prevede 20 milioni di assestamento della Legge di Bilancio da destinare in modo generico a organismi sportivi e il terzo che stabilisce l’erogazione dei 200 euro per i collaboratori sportivi secondo modalità e tempistiche ignote – al pari dei lavoratori autonomi.
Il Decreto Aiuti Bis stabilisce che l’erogazione del Bonus spetta unicamente ai collaboratori sportivi che hanno ricevuto almeno uno dei bonus precedentemente attivati. Il problema è che il provvedimento da pochi giorni pubblicato in Gazzetta Ufficiale nasce dall’esigenza di aiutare i cittadini ad affrontare i rincari e l’inflazione. Le agevolazioni precedenti, invece, erano legate alla pandemia da Covid 19 e alle conseguenze per le attività sportive. Il Bonus 200 euro ha come requisiti il reddito – inferiore a 35 mila euro – proprio perché pensato per affrontare l’aumento del costo della vita.
Potrebbero restare esclusi dalla misura, dunque, tutti quei collaboratori che hanno iniziato a lavorare nel biennio 2021/2022. Tale atto sarebbe incostituzionale dato che anche loro avrebbero diritto ad essere sostenuti in questo periodo difficile. De Caro chiede, dunque, un intervento prima dell’erogazione del Bonus in modo tale da prevenire piuttosto che curare. almeno per una volta.
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