Le conseguenze del cambiamento climatico si stanno facendo sempre più concrete, proprio nel quotidiano.
Gli allarmi “si sprecano”. I dati rilasciati da WWF e altre realtà nel comparto dell’agricoltura danno l’idea di cosa stia succedendo davanti ai nostri occhi.
Le temperature di quest’anno, roventi e accompagnate da prolungata siccità, hanno danneggiato gravemente le coltivazioni. Si parla di almeno 3 miliardi di danni. Ma il problema è soprattutto ambientale. Gli eventi estremi che si sono registrati quest’anno hanno messo in ginocchio il settore agricolo.
Settore che fino a poco tempo fa poteva contare su cicli naturali più o meno regolari. Ad oggi, le grandinate eccezionali, il clima impazzito e le ondate di calore hanno compromesso quell’equilibrio.
Il WWF afferma che gli eventi estremi sono aumentati del 65%. Sembrano concetti “astratti”, lontani da noi, e invece purtroppo ne risentiremo concretamente. Anche andando a fare la spesa.
Per dare un’idea di cosa sta succedendo in Italia, riportiamo l’allarme lanciato dal WWF. A causa delle temperature elevatissime, sono letteralmente “bruciati” i frutti negli alberi. In particolar modo Albicocche, Ciliegie e Pesche. Anche i frutti acquosi come Meloni e Cocomeri hanno sofferto tantissimo la mancanza di acqua e il caldo estremo.
Probabilmente andando al mercato rionale o al supermercato troveremo sempre delle confezioni di questi frutti. Ma probabilmente arrivano da lontano, o da coltivazioni intensive. Dove magari saranno stati usati molti pesticidi e/o diserbanti. Certamente, costeranno molto più care.
Un altro allarme arriva dal mondo dell’Olivicoltura. Gli Ulivi, sebbene siano alberi resistenti, hanno subito danni dal caldo torrido. Probabilmente a novembre la frangitura offrirà scarso raccolto. Meno Olio Extravergine, dunque. Certo, anche in questo caso non mancheranno le bottiglie dagli scaffali, ma solo perché le aziende lo realizzano con materie prime provenienti dall’estero. Le nostre eccellenze, invece, saranno sempre più rare.
Un altro alimento preziosissimo che potremmo non trovare più come oggi è il Miele. Le Api stanno soffrendo molto il caldo di quest’anno. Sono stressate e di conseguenza diminuiscono la produzione. Un altro nemico delle Api, al momento, è la Vespa Velutina, che si ciba proprio di loro. Questo tipo di vespa, chiamata non a caso “killer”, si sta espandendo in Italia sempre di più, e sta minando la sicurezza delle Api così come quella dell’uomo. Infatti la sua puntura può essere letale, anche per chi non è allergico.
Altri allarmi arrivano dal comparto della coltivazione del Mais. Sembra che a causa dei cambiamenti climatici anche questa pianta stia scomparendo da molti Paesi. Se il fenomeno dovesse espandersi, le ripercussioni sarebbero ad ampio raggio e riguarderebbero numerosi altri settori.
Proprio recentemente, in un nostro articolo, abbiamo trattato di questo argomento. La mancanza di Mais attuerebbe un effetto a catena molto incisivo. E al momento sembra che non vi siano piani risolutivi o soluzioni da applicare immediatamente.
In conclusione, purtroppo i cambiamenti climatici cominciano a darci quei problemi annunciati da tempo dagli esperti. Ignorati, chissà perché, dai Governi di tutto il mondo. Che adesso dovranno per forza velocizzare l’ideazione di soluzioni.
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