Alcuni scienziati hanno fatto una scoperta incredibile: in determinate condizioni il Grano diventa velenoso. Ecco gli scenari correlati.
Pensiamo al Grano e all’importanza che questo alimento ha per la sopravvivenza delle persone di tutto il mondo. Immaginiamo allora che diventi “velenoso”. Non è davvero molto rassicurante.
Fortunatamente, però, in questo caso parliamo di un “veleno” prodotto dal grano selvatico, dunque non quello che usiamo per la nostra alimentazione. Ma la scoperta scientifica può offrire interessantissimi risvolti proprio nel comparto del Grano coltivato per il consumo umano. Ecco come.
Le coltivazioni moderne sono il frutto di ampi studi, ricerca e cambiamenti effettuati per arrivare ad avere raccolti più abbondanti. Da una parte abbiamo selezionato le specie per far sì che rendessero al massimo col minimo sforzo. Da una parte, però, abbiamo impoverito la biodiversità. Sembra che “lottiamo” per distaccarci dalla Natura, ma poi, alla fine, è dalla Natura stessa che vengono le soluzioni.
Proprio l’ambiente naturale, infatti, ci ha messo davanti agli occhi qualcosa che avevamo “dimenticato”. A scoprire un determinato “comportamento” del Grano selvatico è stato un team di ricercatori dell’Università Ben-Gurion del Negev, in Istraele. Lo studio è stato anche pubblicato su Journal Of Experimental Botany.
Ad oggi, il Grano che viene coltivato nel mondo è il risultato di un’accurata selezione, avvenuta via via nel corso dei decenni. Non è esente, però, da problematicità. Per ottimizzare la resa, gli agricoltori devono eliminare insetti ed erbacce, che aggrediscono le piante. Per farlo, la maggior parte delle volte usano sostanze chimiche. Pericolose anche per la salute dell’uomo.
Alcuni ricercatori hanno scoperto che invece il Grano Selvatico, attua da sé alcune difese per evitare l’attacco da parte degli insetti. Il primo meccanismo è dato dallo sviluppo di una sorta i “peluria” che contrasta l’insediamento fisico dei parassiti. Il secondo, invece, è molto più interessante. Ed è ciò che adesso è sotto la lente d’ingrandimento.
La pianta di Grano selvatico emette una sostanza “velenosa”. Più precisamente “un composto fitochimico denominato benzoxazinoide. Il suo effetto tende a scoraggiare gli insetti dall’assimilare le sostanze nutritive del grano“. Per insetti intendiamo soprattutto gli Afidi, i parassiti tanto odiati che rovinano anche le nostre belle Rose.
Gli Afidi non solo si nutrono delle sostanze delle piante, ma vi iniettano dei veleni che ne compromettono l’integrità. Ecco perché la lotta a questi insetti è di fondamentale importanza. Soprattutto se la pianta coinvolta deve andare a nutrire le persone.
La ricerca si è rivelata molto interessante. Infatti oggi il grano che coltiviamo ha “perso” le sue naturali capacità difensive, a differenza di quello selvatico. Comprendere i meccanismi della produzione del “veleno” potrà aiutare a modificare geneticamente il Grano coltivato e farlo ritornare resistente.
“Il grano è un alimento essenziale per così tanti e dobbiamo fare tutto il possibile per salvaguardare questo raccolto critico dalla perdita di insetti e malattie”, afferma la professoressa Tzin, a capo del team dell’università israeliana. E non possiamo che essere d’accordo.
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