Le detrazioni fiscali spese mediche seguono specifiche regole e valgono entro determinati limiti. Ecco una breve panoramica delle prestazioni che ne danno diritto e come fare per conseguirle.
Le detrazioni fiscali spese mediche sono tra le più conosciute ed utilizzate dai cittadini e proprio per questo giova parlarne di seguito, per chiarire quali sono gli acquisti e le prestazioni che consentono all’interessato di sfruttare lo sconto pari al 19%.
Il fondamento delle detrazioni fiscali di questo tipo risiede nella Costituzione e, in particolare, nell’art. 32, il quale dispone che è dovere dello Stato tutelare la salute dei cittadini come fondamentale diritto degli stessi ed interesse della collettività. Tutelarla significa altresì agevolarne le relative spese: ecco perché i cittadini che hanno necessità di assistenza sanitaria o di farmaci indicati dal Servizio sanitario possono contare sulla possibilità di recuperare una parte della spesa sostenuta.
Di seguito approfondiremo alcuni aspetti interessanti sulle detrazioni fiscali spese mediche, indicando quando scattano e con quali modalità è necessario fare i pagamenti per conseguire l’agevolazione. I dettagli.
Chiunque abbia fatto la dichiarazione dei redditi sa che le detrazioni fiscali rilevano proprio al momento della presentazione di questo importantissimo documento, che riguarda i rapporti tra Fisco e cittadini.
Infatti le detrazioni fiscali spese mediche sono in pratica contributi e sconti che possono scattare a favore del contribuente, laddove quest’ultimo – presso l’ufficio in cui andrà a fare la dichiarazione – si ricordi di allegare gli scontrini, le ricevute o le fatture di ciò che ha dovuto pagare durante l’anno di riferimento per visite, esami o medicine. Si tratta perciò di quei documenti che acclarano la natura della spesa sostenuta dal contribuente.
Per questa via potrà ‘aver indietro’ una parte di quello che ha speso, ovvero una percentuale pari al 19%. Le prestazioni e i servizi di ambito sanitario, che consentono di avvalersi dell’agevolazione in oggetto, non sono pochi. Di seguito ne riportiamo alcuni tra i più noti, a titolo puramente esemplificativo: prestazioni svolte da un medico generico; analisi e terapie; acquisto di medicine da banco e con ricetta medica; prestazioni di ambito specialistico; interventi chirurgici e trapianti; ricoveri, assistenza riabilitativa e cure termali.
Ribadiamo che il Fisco assegna una detrazione Irpef pari al 19% per le spese sanitarie e, per le spese sostenute nell’ambito del Servizio sanitario nazionale, la detrazione scatta per l’ammontare del ticket pagato dal contribuente.
Primo importante limite alle detrazioni fiscali in oggetto è rappresentato dalla cosiddetta incapienza Irpef. In estrema sintesi, se un contribuente ha un reddito così ridotto da essere incluso nella cosiddetta no tax area, ovvero l’area in cui si gode dell’esenzione Irpef, oppure se l’Irpef da versare è più bassa di quella da recuperare, la cosiddetta incapienza non permette di sfruttare l’agevolazione in oggetto.
Interessante è poi notare che le norme in materia non prevedono dei tetti massimi di spesa su cui sfruttare la detrazione Irpef del 19% spese mediche. Occhio però al limite minimo costituito dalla franchigia: probabilmente nei CAF molti contribuenti ne avranno già compreso la funzione, tuttavia qui ribadiamo che si tratta di una soglia pari a 129,11 euro – e solo la parte di spesa superiore a questa cifra viene recuperata con la detrazione e per il 19%.
In buona sostanza chi ad esempio ha speso 800 euro in un anno tra visite, medicinali e assistenza dovrà sottrarre a questa cifra 129,11. Al risultato potrà applicare il 19% di agevolazione per ottenere quanto effettivamente recupererà dalla detrazione stessa.
Mentre chi – per sua fortuna – non spende molto in ambito medico e non oltrepassa il tetto di 129,11 euro, non avrà alcuna detrazione fiscale in quanto la franchigia di fatto l’annulla.
Se ci si domanda come bisogna pagare per conseguire le detrazioni fiscali, il sistema di pagamento deve presentare le caratteristiche seguenti:
Ricordiamo infine che è chiaro che il contribuente dovrà prestare molta attenzione a conservare i documenti che certificano la spesa fatta, altrimenti in sede di dichiarazione dei redditi sarà impossibile ottenere il recupero parziale delle somme spese.
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