Quando arriveranno i pagamenti delle pensioni a settembre e quali sorprese riserveranno? Per alcuni pensionati porteranno brutte notizie.
Altro che aumenti, a settembre sono previsti tagli sulle pensioni a causa dei conguagli a debito.
Tra pochi giorni ogni pensionato potrà conoscere la somma presente nel cedolino del mese di settembre accedendo al proprio fascicolo previdenziale sul sito INPS. La curiosità è tanto dato che in mezzo a tanto parlare di aumenti c’è chi spera di scoprire sorprese piacevoli. Ebbene, la rivalutazione del 2,2% delle pensioni scatterà solo dal mese di ottobre e, a dir la verità, non si tratterà di grandi somme in più sull’assegno pensionistico. La vera perequazione arriverà solamente a gennaio 2023, per ora bisognerà accontentarsi di pochi spicci (inutili contro l’inflazione). Oltre alla brutta notizia dei mancati aumenti, diversi pensionati dovranno aspettarsi un’altra amara sorpresa. In realtà di sorpresa non si tratta dato che i contribuenti con importi a debito nei confronti dell’Agenzia delle Entrate sanno bene di dover affrontare questa spesa. La rivelazione l’hanno avuta con l’invio della dichiarazione dei redditi. A settembre dovranno solo appurare che il taglio sul cedolino sia corretto. Ma il taglio coinvolgerà anche altri pensionati.
I versamenti inizieranno il primo giorno del mese ossia la prima data bancabile. Il 1° settembre, dunque, per chi attende l’erogazione su conto corrente bancario o postale, Libretto Postale, carta prepagata con IBAN sarà giorno di pagamenti delle pensioni. Diverso il discorso per i pensionati che ritirano i soldi in contanti presso un Ufficio Postale. Giovedì 1° settembre potranno recarsi alla Posta solamente i titolari di prestazione il cui cognome inizia con le lettere A e B. Per evitare assembramenti, infatti, vige ancora la turnazione in ordine alfabetico.
Venerdì 2 sarà la volta dei pensionati il cui cognome inizia per C e D, sabato 3 (solo la mattina) potranno ritirare la pensione coloro il cui cognome inizia dalla E alla K, lunedì 5 dalla L alla O, martedì 6 dalla P alla R e mercoledì 7 dalla S alla Z.
I pensionati potrebbero notare trattenute pari a 11 euro circa oppure al 10% dell’importo dell’assegno. Destinatari del taglio coloro che possiedono rendite collegate al reddito e non hanno inviato come più volte sollecitato dall’INPS il modello RED. Parliamo del documento che permette all’ente di conoscere la situazione reddituale dell’anno 2019. La differenza della riduzione dipende dal tipo di pensione percepita. Il taglio sarà di una decina di euro per le integrazioni al trattamento minimo e del 10% per gli altri trattamenti.
Somme più elevate, invece, saranno trattenute sul cedolino dei pensionati che hanno debiti verso il Fisco. Il riferimento è, naturalmente, al conguaglio IRPEF calcolato con il 730 e la dichiarazione dei redditi. A settembre, chi vanta importi a debito vedrà addebitarsi le somme liquidate.
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