Una devastante moria di pesci si sta verificando nel fiume Oder, in Polonia, a confine con la Germania. Ecco le probabili cause.
Ciò che sta avvenendo in un grande fiume polacco è un disastro di proporzioni immani. Milioni di pesci morti galleggiano sulle acque del fiume Oder, che fino a poco tempo fa era considerato pulito.
È di pochi giorni fa il ritrovamento di decine e decine di topi morti a Nisida, Napoli, uno spettacolo nauseabondo che ha sorpreso i bagnanti locali. Oggi veniamo a conoscenza di un fenomeno che sta interessando Polonia e Germania. Ma in questo caso si tratta di un disastro ambientale di proporzioni immani.
Il WWF lo ha definito “peggio di Chernobyl”, e lo spettacolo che offrono le acque del fiume è triste e inquietante. Sono giorni, infatti, che migliaia di pesci muoiono e non si sa ancora il perché. Chi sta lavorando sul posto ha parlato di almeno 100 tonnellate, una quantità incredibile anche difficile da immaginare.
Le autorità polacche e tedesche stanno prendendo i primi provvedimenti. In Germania molte zone di balneazione toccate dalle acque dell’Oder sono chiuse al pubblico. La Polonia offre addirittura una ricompensa in denaro a chi aiuterà a scoprire la causa di questo disastro.
Sono diversi giorni che i pesci stanno morendo e ancora non è stata trovata una motivazione plausibile. Le autorità locali polacche hanno subito avviato le analisi delle acque, cercando un qualche componente inquinante che potrebbe aver innescato la moria.
Al momento, però, non sembrano esserci alti livelli di metalli pesanti. L’ipotesi che qualcuno abbia sversato qualche sostanza altamente tossica nel fiume è tra le più accreditate.
Il danno è immenso. Oltre alle tonnellate di pesci che devono essere recuperate e smaltite, l’intero eco sistema di tutta l’area è compromesso. Il fiume Oder era ritenuto fino a poco temo fa relativamente pulito, e ospita almeno 40 specie di creature. Al momento stanno lavorando più di 500 Vigili del Fuoco per tentare di ripulire la zona, perché il fiume e le sue rive si snodano per più di 800 km, toccando la Repubblica Ceca fino al Mar Baltico.
Esperti del WWF temono che il fiume sia stato appositamente avvelenato, forse dagli scarichi di qualche industria. I test di laboratorio effettuati, però, al momento non hanno rilevato tracce di sostanze chimiche colpevoli della moria.
Un’altra ipotesi è al vaglio degli esperti. Si teme che il caldo anomalo di questa estate abbia alterato la salinità del fiume, rendendo le acque invivibili per i pesci. Se questa teoria venisse confermata sarebbe comunque un grave segnale di come il nostro Pianeta stia soffrendo.
Questo inquietante tassello si aggiungerebbe agli altri fatti avvenuti un po’ in tutto il mondo. Ricordiamo la “pioggia di pesci” avvenuta a San Francisco, California. O l’invasione di specie “aliene” nei nostri mari, come la Caravella Portoghese o il Granchio Blu.
Non resta che aspettare l’esito dell’indagine, anche se nel mentre il danno che è stato fatto sarà difficilmente recuperabile.
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