La pensione ai superstiti viene riconosciuta ai familiari al momento del decesso di un pensionato oppure di un assicurato.
Nel primo caso si parla di ‘pensione di reversibilità’, se la persona deceduta percepiva già la pensione di vecchiaia o anticipata, di inabilità o anzianità.
Mentre nel secondo caso di ‘pensione indiretta’, se il defunto non aveva ancora maturato il diritto alla pensione, ma aveva comunque versato almeno 15 anni di contributi. Oppure in alternativa, almeno 5 di cui 3 nel quinquennio precedente il decesso.
Per averne diritto è necessario soddisfare determinati requisiti.
Un lettore ha inviato il seguente quesito: “Mia sorella aveva un compagno che negli ultimi 5 anni non lavorava regolarmente. A dicembre è deceduto lasciando mia sorella con la loro figlia di 15 mesi. Vorrei sapere se è possibile avere un assegno di reversibilità nei confronti di mia nipote. Visto che dovrà crescere e le esigenze sono tante.”
La reversibilità spetta, in quanto superstiti:
I figli studenti hanno diritto alla reversibilità anche se svolgono un lavoro dal quale percepiscono un piccolo reddito. Il familiare superstite è considerato ‘a carico’ quando sussistono le condizioni di non autosufficienza economica e di mantenimento.
In assenza del coniuge e dei figli o in mancanza dei requisiti, la reversibilità spetta ai genitori se al momento del decesso del lavoratore abbiano compiuto 65 anni di età, non siano titolari di pensione e risultino a suo carico. Oppure a fratelli e sorelle, purché non sposati, inabili al lavoro e a carico del defunto.
Non spetta la reversibilità alle coppie di fatto, dato che non c’è un’unione formalizzata. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con l’ordinanza numero 8241 del 14 marzo 2022.
La pensione ai superstiti è pari a una quota percentuale della pensione già percepita, oppure che sarebbe spettata all’assicurato. Si va dal 60% del coniuge solo, all’80% per il coniuge più un figlio e al 100% nel caso del coniuge più due o tre figli. Per un solo figlio è prevista la quota del 70%, che diventa 80% se i figli a carico sono due, fino al 100% per tre o più figli. Per un genitore o un fratello o sorella, la percentuale è del 15%, che raddoppia per entrambi i genitori o due fratelli.
L’importo della pensione di reversibilità o della pensione indiretta è cumulabile con i redditi del beneficiario, ma viene ridotta se si superano determinati limiti di reddito stabiliti annualmente dall’Inps.
Nel caso esposto dal lettore, la sorella superstite non ha diritto alla reversibilità se l’unione non è stata formalizzata. Ne ha però diritto la figlia minore dell’uomo se sono presenti i requisiti contributivi. Consigliamo comunque di rivolgersi a un patronato o altro ente per una verifica, in quanto la domanda per la pensione ai superstiti deve essere inoltrata all’INPS e non è automatica.
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