Un fotovoltaico a basso costo accessibile a tutti e soprattutto più efficiente è il nuovo obiettivo. Ecco a che punto siamo.
Non siamo ancora arrivati ad una diffusione capillare di impianti fotovoltaici che già pensiamo allo “step successivo”. Ovvero celle più economiche ma soprattutto più efficienti.
Da quando è iniziata la crisi energetica, molte cose si sono “mosse in avanti”. Fino a qualche anno fa, forse per un “errore” dei Governi, il fotovoltaico era “per pochi”. Molti i limiti dettati da tutele paesaggistiche che non avevano fatto decollare il comparto. Oggi però tutto è cambiato.
Seppur rimane qualche impedimento, il fotovoltaico è diventato la soluzione ottimale per diversi motivi. Le famiglie e le imprese non riescono più a sostenere i costi dell’energia. Ma non possiamo fermarci. L’ambiente è sempre più inquinato e dobbiamo cambiare sistema. Rimane comunque la questione dei costi iniziali che i cittadini devono sostenere per passare alla nuova tecnologia.
Per favorire la transizione, i Governi stanno offrendo incentivi e sgravi fiscali, ma certamente si può fare di più. Gli esperti, per fortuna, stanno lavorando da ogni parate del mondo per aggiornare la tecnologia del fotovoltaico e renderla finalmente come dovrebbe essere: economica, accessibile a tutti e molto efficiente. Ecco a che punto siamo.
In alcuni nostri articoli abbiamo parlato delle innumerevoli novità che stanno investendo il comparto del fotovoltaico.
Le aziende hanno ideato cemento, coppi per il tetto, pannelli e pellicole fotovoltaiche in grado di rivoluzionare tutto ciò che conosciamo finora. Alcuni esperti hanno messo le basi per passare ai Bio-Pannelli funzionanti con materiale organico.
Altri personaggi di spicco hanno inventato dei pannelli pieghevoli e super leggeri. Insomma, le idee e i progetti ci sono.
L’ultimo di questi riguarda la composizione delle celle. La rivoluzionaria idea arriva da un team del Gwangju Institute of Science and Technology della Corea del Sud. Gli esperti hanno ideato delle celle solari organiche superleggere, flessibili, molto efficienti e soprattutto economiche. Al momento si tratta di un prototipo.
I materiali usati per l’ideazione di queste celle sono ancora troppo costosi, ma varie sperimentazioni hanno permesso agli ingegneri di trovare valide alternative. Per ora la nuova tecnologia funziona su piccole celle, e si sta studiando il modo di applicarla anche a impianti di grandi dimensioni.
Non resta che sperare che la tecnologia avanzi, e anche in fretta. Perché sembra che la crisi energetica stia assumendo una forma grave e difficilmente sopportabile dai cittadini e dalle imprese di tutto il mondo.
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