Una soluzione al caro bollette potrebbe essere la settimana corta a scuola e una possibile reintroduzione della Dad. Le ipotesi di settembre.
Il nostro paese non se la sta passando affatto bene e le conseguenze iniziano a pesare anche sulla scuola. Di conseguenza, c’è chi sta prendendo in mano la situazione proponendo diverse soluzioni.
Purtroppo, gli eventi degli ultimi anni non hanno affatto aiutato la nostra economia. Come effetto di una simile situazione, molte famiglie faticano ancora di più a vivere rispetto al passato. Da una parte, gli anni del Covid, che ancora convive con noi, ha reso necessario un’impennata dei prezzi. In particolare, facciamo riferimento a tutte quelle attività che, purtroppo, hanno dovuto chiudere. E, dall’altra, c’è la guerra tra la Russia e l’Ucraina la quale, per quanto non ci abbia toccato direttamente, ha avuto delle ripercussioni anche su di noi.
In questi mesi abbiamo sentito associare il nome Putin al gas e all’elettricità. Poco tempo è passato e nelle nostre case sono arrivate delle bollette alquanto salate. Per non parlare, poi, delle materie prime. Ad esempio, per farla breve, il prezzo del pane è salito a 2,50 euro. Come dimenticare, poi, l’altalenante situazione del carburante il quale, infine, ha deciso di mantenere un prezzo medio alto. Insomma, non ci ritroviamo affatto in una situazione facile da gestire. E, ovviamente, una condizione del genere non può che riguardare anche le scuole, prossime all’apertura di settembre.
Prima di scoprire le ipotetiche soluzioni al caro bollette, diamo un’occhiata ad altre novità riguardanti l’ambito scolastico. In particolare, parliamo di due bonus. Il primo è il Bonus affitto da 2.500 euro che potrebbe essere esteso ai docenti se predisposti a scendere a un compromesso. Il secondo, invece, è il Bonus libri e tutte le modalità per richiederlo. Mettendo da parte questi aiuti, scopriamo, invece, come potrebbe essere gestita la scuola da settembre 2022.
Per quanto possano sembrare due cose distanti, l’elettricità e la scuola sono molto legate tra loro. Infatti, prendendo in considerazione alcune indagini relative all’anno 2021, la spesa relativa all’illuminazione e al riscaldamento della scuola è arrivata attorno ai 4,8 milioni di euro. Basandoci su questo dato, è possibile che da settembre in poi si arrivi a ben 8 milioni di euro, se non, addirittura, qualcosa in più.
Ovviamente, solo vedendoli scritti così, questi numeri ci fanno girare la testa. Nel concreto, sicuramente, la situazione non va a migliorare. Date le previsioni prima citate, si sta pensando di risolvere introducendo la cosiddetta settimana corta. Questa, già esistente in altri paesi europei, vedrebbe la settimana scolastica ridotta a 5 giorni su 6.
Il primo a pensarla è stato Giuseppe Bonelli, il quale ricopre il ruolo di direttore dell’Ufficio scolastico territoriale di Brescia. L’idea gli è venuta in mente nel mese di giugno e vedeva protagonisti ben 39 istituti superiori. Di seguito, il Sud Italia ha fatto eco con il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, il quale ha convocato una riunione coi presidi della zona per fare il punto.
Come detto prima, la settimana corta prevede la riduzione dei giorni scolastici da 6 a 5. Ma, scendendo di più nel dettaglio, sappiamo che saranno introdotte lezioni di 45 o 50 minuti. Inoltre, per la gioia di qualcuno, è possibile che venga reintrodotta la Dad almeno per il giorno di sabato. Per quanto riguarda la presenza a scuola dei ragazzi, è considerato l’abbassamento del riscaldamento di due gradi in meno.
Se per le prime ipotesi si potrebbe arrivare a qualche compromesso, per l’ultima c’è da parlare. Infatti, sono in molte le strutture scolastiche che, a prescindere da questa situazione in cui ci ritroviamo, si lamentano delle aule troppo fredde. Per non parlare, poi, dell’inizio dell’accensione dei riscaldamenti. Di solito si comincia dal mese di dicembre, quando il freddo già è entrato a far parte della nostra vita. Come dimenticare le immagini di ragazzi e ragazze con plaid, borse dell’acqua calda e altri strumenti per tenersi al caldo nelle classi? Nell’attesa di nuovi possibili aggiornamenti e decisioni, speriamo che i gradi della temperatura non vengno modificati.
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