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Dimissioni per pensionamento: attenzione, se non si compilano correttamente si può perdere tutto

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Per avere diritto alla pensione è necessario presentare le dimissioni. Quando bisogna dare il preavviso e secondo quali modalità? Scopriamolo.

Molti cittadini hanno dubbi sulla necessità di presentare le dimissioni ai fini del pensionamento ed in che modo e quando comunicare il preavviso al proprio datore di lavoro.

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Innanzitutto bisogna chiarire che l’obbligo di dimissioni per pensionamento non sussiste per tutti i lavoratori. Sono esentati, infatti, i lavoratori autonomi; essi non devono sospendere il lavoro perché possono continuare a svolgere, entro certi limiti, attività lavorativa anche durante la pensione.

I lavoratori dipendenti, al contrario, devono cessare la propria attività per avere diritto al pensionamento. Tale cessazione non è automatica, al raggiungimento dell’età pensionabile, e, quindi, devono presentare le dimissioni.

Leggi anche: “Dimissioni per pensionamento: la tempistica giusta per non perdere un’occasione“.

Analizziamo, quindi, la disciplina normativa e cerchiamo di fugare i dubbi dei nostri lettori.

Dimissioni: quando sono obbligatorie

Le dimissioni per pensionamento servono a consentire al datore di lavoro di conoscere con idoneo preavviso al volontà di un proprio dipendente di abbandonare l’attività lavorativa. Permettono, quindi, al datore di avere il tempo per sostituire il lavoratore e ristrutturare l’attività produttiva.

I dipendenti che intendono andare in pensione devono cessare l’attività lavorativa; quindi, devono presentare le dimissioni al datore di lavoro. Il procedimento, però, è diverso, a seconda che si lavori nell’ambito pubblico o privato. Ne primo caso, infatti, si seguono le regole della propria amministrazione, mentre nel secondo il procedimento telematico ordinario.

  • I dipendenti privati sono tenuti al rispetto della procedura telematica ordinaria. Essa prevede la presentazione delle dimissioni tramite apposito servizio online e attraverso lo specifico modello consultabile e compilabile direttamente sul portale del Ministero del Lavoro (lavoro.gov.it). Tale procedimento va seguito sia in caso di pensione di vecchiaia, sia in caso di pensione anticipata.
  • I dipendenti pubblici, invece, devono presentare le dimissioni sulla base dei criteri dell’amministrazione di appartenenza. È necessario compilare il modello predisposto dalla PA interessata e consegnarlo a mano o per mezzo di raccomandata Andata/ Ritorno, all’Ufficio di Accettazione della sede principale dell’Ente.

Leggi anche: “Dimissioni del lavoratore: assurdo, ecco quali effetti producono sulle ferie non godute“.

Quali sono le tempistiche per la presentazione della documentazione?

Anche il preavviso varia a seconda della situazione in cui si trova il lavoratore che deve accedere alla pensione. A tal fine, le variabili da considerare sono la qualifica, l’anzianità, il CCNL di appartenenza.

Generalmente, un dipendente con anzianità lavorativa fino a 5 anni è obbligato a consegnare le dimissioni con 30 giorni di preavviso. Un lavoratore con anzianità lavorativa compresa tra i 5 e i 10 anni, invece, deve farlo con 45 giorni di preavviso ed, infine, con anzianità lavorativa superiore a 10 anni, l’obbligo sale a 60 giorni.

Queste regole, tuttavia, possono cambiare in base al tipo di attività svolta e all’inquadramento della Contrattazione Collettiva.

La legge, poi, consente al dipendente e al datore di stipulare un accordo per decidere un periodo di preavviso minore o maggiore rispetto a quello previsto.

Cosa succede se non si rispettano i tempi per il preavviso?

Se il lavoratore non presenta le dimissioni o lo fa tardivamente, la legge prevede delle specifiche sanzioni. Il datore di lavoro, infatti, conserva la cd. indennità di mancato preavviso. Essa consiste in una somma uguale alla retribuzione che sarebbe spettata al dipendente se avesse lavorato durante il periodo di preavviso.

Ci sono, però dei casi in cui l’azienda non prevede alcun tipo di preavviso e versa al lavoratore che presenta le dimissioni un’indennità sostitutiva. Questo, ad esempio, si verifica quando il datore sa già come sostituire il dipendente che va via.

Vi è, tuttavia, una differenza tra le due indennità. Quella che viene trattenuta dal datore, se il lavoratore non rispetta le tempistiche del preavviso, ha finalità risarcitoria e, quindi, viene tolta direttamente dalla busta paga, al netto da pagare.

Quanto tempo passa tra le dimissioni e la pensione?

Quanto tempo trascorre tra la presentazione delle dimissioni e l’erogazione della pensione? Di solito, intercorrono 55 giorni. Dopo la presentazione della domanda di pensione, l’INPS invia la lettera Unicarpe entro massimo 3 mesi e, dopo qualche settimana, liquida la prima rata di pensione.

Per evitare ritardi, bisogna ricordare che la pensione di vecchiaia decorre dal primo giorno del mese successivo a quello nel quale si matura l’età pensionabile. Quindi, per non attendere troppo per la liquidazione, è opportuno presentare domanda in anticipo. In caso contrario, si percepiranno gli arretrati con il primo pagamento della pensione. Questo discorso, ovviamente, riguarda solo i casi in cui non sono previste le cd. finestre mobili, che comportano un’attesa tra la maturazione del diritto alla pensione e la sua decorrenza.

Come si calcola la decorrenza delle dimissioni?

Nella maggior parte dei casi, la data di preavviso decorre dal momento in cui si comunicano le dimissioni al datore di lavoro. Si considerano, quindi, il termine del periodo di preavviso e la successiva cessazione del rapporto di lavoro. Nella lettera di dimissioni, come data di decorrenza delle stesse, deve essere inserito il giorno successivo all’ultimo giorno di lavoro.

Alcuni CCNL, tuttavia, prevedono che il periodo di preavviso parta non dalla comunicazione al datore, ma da un determinato giorno del mese (per esempio, il 1° o il 15° giorno).

Fac- simile lettera di dimissioni per pensionamento

Anche nelle ipotesi in cui bisogna inviare le dimissioni telematicamente, è bene consegnare prima una lettera al proprio datore di lavoro, per informarlo. Di seguito, proponiamo un modello di lettera di dimissioni per pensionamento.

Spett.le Azienda

Oggetto: lettera di dimissioni per pensionamento

Io sottoscritto ____________________ assunto in data ____________________ avendo maturato i requisiti di età anagrafica e anzianità contributiva previsti dalle vigenti norme in materia pensionistica, rassegno le mie irrevocabili dimissioni con decorrenza dal ____________________ al fine di essere collocato in pensione dalla predetta data. Il sottoscritto si impegna altresì a comunicare le dimissioni secondo le modalità previste dalle norme vigenti.

Colgo l’occasione per porgere i miei ringraziamenti per gli anni trascorsi presso la Vostra azienda, per le opportunità di crescita professionale e personale che mi avete offerto.

Rimanendo a disposizione per permettere un adeguato passaggio di consegne alla persona che mi succederà, porgo cordiali saluti.

Luogo e data ________________________

Firma (del lavoratore) ________________________

Firma per accettazione (del datore di lavoro) ________________________

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