Bollette fuori controllo e rischi concreti per le finanze di cittadini ed attività sono temi molto dibattuti in questi giorni, mentre le istituzioni stanno per varare un decreto ministeriale ad hoc e un piano per il risparmio sul gas.
Gli aumenti del prezzo del gas di questi ultimi mesi – secondo molti osservatori delle vere e proprie speculazioni di mercato a cui andrebbe posto un freno – rischiano di gettare pesanti ombre sui bilanci familiari del prossimo autunno-inverno per milioni di cittadini, lavoratori ed imprese.
Si ragiona di un possibile tetto al prezzo, se non europeo almeno nazionale, ma intanto il Governo corre ai ripari con misure straordinarie per attutire, ove possibile, l’impatto di una crisi energetica senza precedenti.
Ecco infatti prospettarsi all’orizzonte un vero e proprio lockdown, ma non sanitario questa volta, bensì energetico. Il Ministero della Transizione ecologica starebbe infatti preparando un decreto ad hoc avente ad oggetto misure per la riduzione del consumo domestico del gas. Un provvedimento, insomma, che intende agire in via preventiva contro gli aumenti che, se certamente vi saranno, dovranno essere – ove possibile – contenuti e frenati. Vediamo da vicino quali potrebbero essere le prossime novità.
L’iniziativa intende chiaramente da un lato preservare le scorte di gas per i mesi freddi, e dall’altro mira a rendere un po’ meno gravose le bollette per gli utenti domestici. D’altronde la crisi energetica pare di molto difficile soluzione e perciò non stupisce che l’Unione Europea abbia dato in questi giorni alcune indicazioni e linee guida ai Governi nazionali.
Anche l’Italia si sta muovendo con il citato DM ad hoc, che entro pochissimo tempo dovrebbe essere pubblicato. La finalità è quella di ridurre l’uso del riscaldamento nelle case ed è per questo che si parla di lockdown ‘energetico’.
Vero è che le elezioni politiche incombono e che l’attività del Governo è ora limitata al cosiddetto disbrigo degli affari correnti. Ma ciò non significa non poter adottare provvedimenti urgenti come un decreto ministeriale mirato alla riduzione del consumo domestico dell’energia e del gas.
Una misura molto significativa, di cui si discute da tempo e che dovrebbe trovare spazio nell’imminente decreto, è la previsione per il prossimo inverno dei termosifoni giù di un grado – da 20 a 19 gradi- e dei riscaldamenti spenti 60 minuti prima.
Non due misure inutili, se pensiamo che la finalità sarebbe quella di ridurre i consumi di gas di un miliardo di metri cubi nell’ultimo semestre 2022 e di un paio di miliardi il prossimo anno. Queste le stime dell’Esecutivo, ma attendiamo conferme con la pubblicazione del decreto ministeriale, ormai vicina.
Prevista nelle prossime settimane anche una sorta di campagna di sensibilizzazione sulla questione del risparmio del gas. Assai probabili, come anticipato da fonti governative, futuri spot televisivi mirati a stimolare l’attenzione della popolazione sui consumi e su tutte quelle regole pratiche utili a risparmiare qualcosa sull’uso del gas.
E mentre l’Esecutivo a breve varerà un nuovo decreto ad hoc, convertito in legge dal prossimo Parlamento, al fine di contrastare il caro-bollette, il ministero della Transizione ecologica starebbe lavorando al contempo ad a un piano di risparmio energetico (cd. piano Cingolani). In esso sono incluse le misure necessarie da prendere, sulla scorta di differenti possibili ipotesi e scenari internazionali. Previste anche misure specifiche per l’ipotesi più cupa, ovvero la chiusura totale delle forniture di gas dalla Russia.
Non vi sono insomma particolari dubbi: nei prossimi mesi in Italia l’obiettivo sarà anche quello di risparmiare il più possibile energia elettrica, che da noi è prodotta per il 50% proprio dal gas. Ma il risparmio in termini di miliardi di metri cubi di gas potrebbe non bastare a dare una risposta efficace alla crisi energetica.
Per questo si parla in questi giorni anche del possibile ritorno dello smart working per tutti i dipendenti pubblici, proprio come ai tempi dell’accoppiata pandemia-lockdown. Ed anche molte aziende private stanno considerando l’ipotesi.
Il rischio però in questo caso è di aumentare i costi delle bollette domestiche, per tagliare quelli dei datori di lavoro: di certo non una buona notizia per i lavoratori.
Concludendo, ben si comprende allora la strategia del Governo contro le bollette fuori controllo, che rischiano di essere una seria minaccia per le finanze di moltissime famiglie ed imprese. Mentre per quanto riguarda altri metodi per risparmiare, si deciderà nei prossimi giorni per quanto riguarda l’illuminazione in città e gli orari d’apertura e chiusura delle attività di commercio e ristorazione, ma anche degli uffici pubblici. All’orizzonte si prospettano chiusure anticipate che, se da un lato faranno risparmiare in bolletta gas, dall’altro però taglieranno gli incassi di non poche attività.
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