Attualmente i conti deposito sono tornati competitivi rispetto alle altre forme di investimento, come i buoni fruttiferi postali e i BTP.
Questo perché grazie all’inflazione i tassi di interesse salgono al 3%, ma a causa di questa i rendimenti sono comunque bassi.
Nella “buona e nella cattiva sorte” sono per il momento una soluzione per non tenere i sodi fermi sul conto corrente. Questo perché la giacenza sul conto rischia con il tempo che il denaro perda valore.
Secondo i dati raccolti da La Repubblica, con l’attuale percentuale di inflazione del 7,9% qualora avessimo 10mila euro sul conto corrente fra un anno il loro valore sarebbe di 9.210 euro. Fra due anni, invece, di 8.482 euro. Per questo motivo investire nei conti deposito potrebbe essere la soluzione migliore.
Il conto deposito è uno strumento di investimento in cui depositare il denaro per farlo sfruttare. Può essere vincolato o libero. La differenza è nella possibilità di ritirare il capitale depositato. Nel primo caso il rimborso non può avvenire prima di un periodo di scadenza determinato. Di solito, a 12, 24, 36 mesi. Nel secondo caso, il denaro può essere prelevato in qualsiasi momento.
Cherry Bank è fra i conti deposito che offrono rendimenti lordi più alti: fino a 3,20%, purché il risparmiatore abbia aperto un conto corrente Cherry a zero spese e completamente online. Si può scegliere tra un conto deposito vincolato o libero. Quest’ultimo offre un tasso annuo lordo dello 0,40%.
Il vincolato, invece, offre un maggiore rendimento così suddiviso:
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Tra gli altri conti deposito si segnala Igea Digital Bank con tassi lordi vincolati che vanno da 0,15% (scadenza di tre mesi) all’1,80% (scadenza 36 mesi). Per i clienti con conto corrente Illimity o Azimut premium fino al 29 settembre Illimity Bank offre un conto deposito vincolato con tassi di interesse che vanno dallo 0,70% (sei mesi) al 2,75% per 60 mesi. Infine, Esagon, con l’imposta di bollo a carico della banca, offre un tasso al 2% dopo 48 e 60 mesi. Gli altri tassi vanno dallo 0,80% (12 mesi) all’1,4% (24 mesi).
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