A causa di problemi burocratici, le banche hanno deciso di sospendere le attività di cessione dei crediti legate al Superbonus.
Il mercato dei crediti edilizi derivanti dal Superbonus 110% e dalle altre agevolazioni fiscali, purtroppo, è in crisi.
A nulla, dunque, è servito consentire a tutti i correntisti con la Partita IVA di richiedere la cessione. Gli istituti di credito, purtroppo, temono la responsabilità solidale e l’impossibilità di adempiere. E dunque, in seguito alla recente introduzione delle nuove linee guida ABI sulle operazioni di diligenza, le banche hanno iniziato una serie di controlli a tappeto sulle pratiche già avviate. Contemporaneamente, sono state sospese le nuove acquisizioni.
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Lo scenario, quindi, è davvero così complicato come sembra? Quali sono le possibilità per sbloccare tale situazione di stallo? Procediamo con calma e scopriamolo.
La Circolare 23/E dell’Agenzia delle Entrate ha introdotto grandi novità in merito alla cessione del credito per il Superbonus 110%. Se prima, infatti, ai cessionari era imputabile solo l’uso irregolare o in maniera eccessiva del Bonus, con il nuovo provvedimento, le banche possono incorrere nella responsabilità solidale. Quest’ultima ipotesi sussiste se gli istituti di credito omettono di effettuare tutte le verifiche preventive, necessarie per scongiurare le frodi (ad esempio, lavori inesistenti o non ultimati).
Nel caso in cui siano riscontrati degli illeciti, dunque, la responsabilità è accertata caso per caso. Tale circostanza genera non poche preoccupazioni per le banche, che sono già occupate ad evadere la vasta mole di pratiche di richieste di Superbonus.
Di conseguenza, la maggior parte degli istituti di credito ha deciso di sospendere le operazioni connesse alla cessione dei crediti. Ed, intanto, scoppia la protesta tra i cittadini.
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Molti cittadini, condomini ed imprese, che, negli scorsi mesi, avevano inviato alle banche la propria richiesta di cessione del credito, hanno ricevuto un’inaspettata comunicazione. “Ci spiace comunicare che l’Istituto ha al momento sospeso la cessione dei crediti derivanti da Superbonus. Non possiamo pertanto supportarla per quanto desiderato.”
La rabbia e lo stupore di coloro che attendevano la conferma per avviare i lavori è, così, esplosa. Senza l’autorizzazione, infatti, è impossibile ottenere la liquidità necessaria per gli interventi edilizi, ma, al momento, non sembrano prospettarsi soluzioni.
Cosa potrebbe accadere nei prossimi mesi? Da parte delle istituzioni, purtroppo, non giungono incoraggiamenti. Mancano, infatti, le risorse finanziarie per assicurare la proroga dei Bonus casa e, la maggior parte dei partiti politici impegnati nelle elezioni ha, anzi, dichiarato di voler sopprimere il Superbonus, per destinare i fondi ad altri progetti.
Rimane, dunque, profonda incertezza per le cessioni già avviate, con i controlli fiscali da parte degli istituti di credito che sperano di scoprire frodi e, in questo modo, racimolare soldi. Poche probabilità, dunque, di avviare nuove pratiche e nuovi cantieri. I proprietari degli immobili dovranno arrendersi e sperare che, con la proroga del Superbonus fino al 2024, la questione relativa alla cessione dei crediti si risolva.
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