Le agevolazioni prima casa sono a rischio in caso di vendita o trasferimento prima del termine dei cinque anni dalla sottoscrizione dell’aliquota agevolata. Per non perderle basta una scrittura privata.
I proprietari di un immobile devono conoscere le direttive per non perdere i benefici prima casa in caso di vendita della casa a cinque anni dall’acquisto.
I cittadini che acquistano un primo immobile di proprietà usufruendo di aliquote agevolate hanno l’obbligo di non vendere casa o trasferirsi prima del termine dei cinque anni dal momento della sottoscrizione dell’agevolazione. Contravvenendo a tale obbligo si rischia di perdere i benefici acquisiti secondo quanto scritto nella Nota II bis comma 4 dell’articolo 1 del Testo Unico delle disposizioni relative all’imposta di registro. Esiste, però, un’eccezione che consente la vendita anticipata ovvero l’acquisto di un’altra casa da adibire ad immobile principale entro un anno dall’alienazione dell’abitazione. A tal proposito occorre approfondire le modalità con cui svolgere la procedura stabilite dalla Corte di Cassazione.
La Corte di Cassazione ha stabilito che per non correre alcun rischio occorre dimostrare la vendita tramite scrittura privata (e non atto notarile) registrata entro l’anno che si ha a disposizione. Una procedura più semplice, dunque, ma occorre tenere conto di indicazioni parallele.
Il solo acquisto di un altro immobile non è sufficiente per non perdere le agevolazioni prima casa. Occorre che la casa acquistata sia adibita ad abitazione principale entro la scadenza del termine che l’Ufficio per l’esercizio dei controlli ha a propria disposizione. Tale requisito è indispensabile secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione in una sentenza dell’8 agosto 2022 (la numero 24457).
La questione della vendita dell’immobile con autenticazione della trascrizione dell’atto di compravendita o meno ha mostrato pareri discordanti tra Fisco e Cassazione. Secondo l’Agenzia delle Entrate l’autenticazione davanti ad un notaio sarebbe dovuta essere indispensabile per non perdere i benefici prima casa. Di parere opposto la Cassazione che ha respinto il riscorso del Fisco accettando la scrittura privata registrata entro l’anno come requisito. La scrittura privata, infatti, ha valenza di un atto traslativo ad effetti reali e rende non necessaria la trascrizione dell’atto nei registri immobiliari.
Infine arriviamo alla seconda condizione, il trasferimento nella nuova casa che deve anch’esso avvenire entro un anno. Tale il lasso di tempo da rispettare per adibire l’immobile a prima casa e non perdere, così, le agevolazioni prima casa accordare nei cinque anni precedenti al trasferimento.
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