In vista dei rincari delle bollette del gas per l’aumento delle tariffe in molti cercano soluzioni alternative come la stufa a pellet.
Considerata una fonte di energia di risparmio, negli ultimi mesi la stufa a pellet ha visto degli aumenti a causa del pellet.
Ricordiamo che il pellet si forma dagli scarti del taglio degli alberi non trattati che, fatti poi essiccare, vengono lavorati per dare la tipica forma tubolare.
L’Italia non produce da sé il pellet ma questo è importato da altri paesi europei compreso, anche se in minima percentuale, i paesi dell’Est. A causa del conflitto tra Russia e Ucraina le importazioni sono diminuite e, di conseguenza, reperire il materiale per alimentare questo tipo di stufa è diventato costoso.
Basta pensare che prima del conflitto il prezzo del pellet ci aggirava intorno ai 5 euro per un sacco di 15 chili. Ora, invece, costa tra i 10 e i 15 euro per la stessa quantità di materiale. La stufa a pellet è considerata un degno sostituto della caldaia a gas o a metano. Ed è, quindi, scelta da molte persone per la sostenibilità ambientale.
Con lo scopo di incentivare un prodotto a basso impatto ecologico esiste un bonus per l’acquisto e l’installazione di stufe a pellet.
Per dovere di cronaca è necessario specificare che non si tratta di un vero bonus ma di una detrazione fiscale di cui usufruire. Detrazione legata a due bonus edilizi: Ecobonus e bonus ristrutturazione.
Con il primo si usufruisce di una detrazione del 65% fino a un massimo di 30mila euro. Si può ottenere questa detrazione solo sugli interventi di riqualificazione energetica per immobili già iscritti al catasto.
Invece, sfruttando il bonus ristrutturazione fino a un massimo di 96mila euro si può usufruire della detrazione fiscale del 50%. La stufa però deve avere un rendimento energetico non inferiore al 70%.
Si ricorda che per utilizzare il bonus l’acquisito e l’installazione devono avvenire entro il 31 dicembre 2022.
La Regione Lombardia per incentivare l’acquisto e l’installazione di stufe a pellet ha stanziato un contributo di 12 milioni di euro a fondo perduto.
Attenzione però, la domanda per ottenere questi contributi scade il 15 settembre. Non solo. Non è diretta a tutti i cittadini della Lombardia, ma solo a coloro che ne hanno fatto richiesta al GSE dopo l’approvazione del contributo da parte della Giunta regionale. Quindi dopo il 30 novembre 2021.
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