Cos’è il supplemento di pensione e come utilizzarlo per aumentare l’importo dell’assegno pensionistico? I dettagli della prestazione.
Scopriamo quali sono i pensionati che possono richiedere e ottenere un supplemento per incrementare l’assegno percepito mensilmente.
L’uscita dal mondo del lavoro dovrebbe essere un momento piacevole. Si abbandona lo stress della vita quotidiana con al centro l’occupazione per dedicarsi alle proprie passioni, alla famiglia, al meritato riposo. In Italia, invece, sempre meno lavoratori possono godersi il momento preoccupati della qualità della vita che li attende. Nella nostra penisola, infatti, gli importi pensionistici sono molto bassi e con il tempo lo diventeranno ancora di più a causa del sistema di calcolo contributivo. Poco contano gli interventi dello Stato – la rivalutazione anticipata prevista per ottobre comporterà aumenti dell’importo tra i 10 e i 50 euro. Tante persone sono obbligate a continuare a lavorare oppure a optare per un lavoro autonomo dopo la pensione. In questo modo continuano a maturare contributi aggiuntivi che spesso non sanno come gestire. Qui entra in gioco il supplemento di pensione.
Decidere di continuare a lavorare dopo la pensione significa accumulare nuovi contributi non usati per calcolare l’importo dell’assegno pensionistico ma ugualmente utili. Tanti lavoratori non sanno che è possibile chiedere il supplemento di pensione per aggiungere i contributi versati successivamente all’uscita dal mondo del lavoro. Parliamo di un incremento della pensione che già si percepisce calcolato in base al nuovo accredito della contribuzione previdenziale.
Per poter ricevere questa somma aggiuntiva, il pensionato/lavoratore dovrà inoltrare domanda all’INPS nel momento un cui dopo il pensionamento riprende a lavorare. Per poter chiedere il supplemento, però, occorrerà essere un pensionato iscritto all’Assicurazione Generale Obbligatoria, al Fondo Pensione Lavoratori dipendenti, alla Gestione Separata, alla Gestione Artigiani e Commercianti o al Fondo per i lavoratori agricoli (e così via).
La domanda di supplemento può essere inoltrata a partire dai cinque anni successivi alla data di pensionamento. Tale lasso temporale riguarda anche le richieste successive. Significa che il pensionato che continua a lavorare ha la possibilità di inoltrare richiesta di supplemento ogni cinque anni.
Chi percepisce un trattamento già integrato al minimo o con maggiorazioni sociali, invece, rientra tra i beneficiari della prestazione ma il supplemento non cambierà l’ammontare della stessa. Concludiamo con un ultimo dettaglio. La decorrenza della somma aggiuntiva sulla pensione scatta dal primo rateo utile, generalmente quello del mese successivo alla richiesta. Qualora l’INPS ritardasse l’erogazione, il pensionato avrebbe il diritto di richiedere gli arretrati a partire dal mese successivo all’inoltro della domanda.
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