Trovare un’alternativa al pellet è diventato essenziale per i consumatori dopo i prezzi schizzati alle stelle. Il nocciolino di sansa vergine è un’opzione da valutare.
Invece del pellet è possibile usare il nocciolino di sansa vergine per il riscaldamento della casa in alcune circostanze.
Per ridurre i consumi di gas e risparmiare in bolletta tante famiglie italiane hanno deciso di abbandonare la tradizionale caldaia a metano in favore delle stufe a pellet. Inizialmente è sembrata la decisione migliore ma in pochi mesi la differenza tra domanda e offerta e l’irreperibilità del pellet hanno capovolto la situazione. Un pacco di pellet da 15 chili è passato a costare da 4 euro circa a 9/10 euro. Un raddoppio del costo inaspettato che sta portando i contribuenti a domandarsi se esistono valide alternative per far funzionare la stufa durante il prossimo inverno. In un precedente articolo abbiamo parlato del cippatino di legno, del mais, dei gusci di frutta secca. Oggi ci soffermeremo sul nocciolino di sansa vergine, uno scarto di lavorazione della spremitura delle olive unito alla centrifuga della sansa vergine.
Il nocciolino di sansa vergine è composto dal nocciolino – che si ottiene dalla spremitura delle olive – e dalla sansa vergine – ricavata tramite centrifugazione. Essendo una biomassa ha il potere calorifico giusto (tra i 4,5 e i 6,5 KWh/kg) per far funzionare la stufa a pellet. Attenzione, non tutte le stufe sono adatte al nocciolino di sansa vergine.
Approfondire questa alternativa al pellet è doveroso dato che si tratta di un prodotto più economico. Inoltre tanti contribuenti sono stati vittime di truffe online legate proprio all’acquisto del pellet. Insomma, una situazione che si sta complicando tra raggiri e costi in aumento la cui soluzione potrebbe essere una biomassa alternativa.
Prima si utilizzare il nocciolino nella stufa a pellet occorrerà verificare le dimensioni dei fori del braciere che dovranno essere inferiori a 3 mm per poter trattare il nocciolino e farlo bruciare. Se superiori a 3 mm sarà necessario aggiungere una rete metallica con fori da 2,5 o massimo 3 mm poggiandola sul fondo esterno del braciere.
In secondo luogo sarebbe necessario approfondire i parametri della stufa, specialmente velocità della coclea e giro fumi. Questi potrebbero variare passando dal pellet al nocciolino di sansa vergine. È consigliabile far svolgere ad un tecnico esperto i dovuti controlli per non rischiare di rovinare la stufa e renderla inutilizzabile. Se il nocciolino non dovesse risultare l’alternativa tanto cercata, si potrebbe provare con il mix pellet nocciolino. In questo modo le modifiche alla stufa sarebbero minimi e si riuscirebbe a risparmiare piuttosto che acquistare tutto pellet.
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