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Pensioni

Pensione anticipata: incredibile, questi soggetti possono ricevere fino a 1.500 euro

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I nati nel 1958 e nel 1959 hanno diversi strumenti per accedere alla pensione anticipata. Ecco tutte le novità dall’INPS.

Alcune categorie di lavoratori possono smettere di lavorare in anticipo, grazie ad un accredito sul conto corrente di ben 1.500 euro da parte dell’INPS.

Foto Canva

In pratica, non è sempre obbligatorio attendere il raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia e, dunque, compiere almeno 67 anni. Coloro che, infatti, sono nati tra il 1958 ed il 1959 hanno la possibilità di uscire dal mondo lavorativo anche a 63 o 64 anni, grazie a degli specifici strumenti pensionistici.

I lavoratori che possiedono le caratteristiche per la pensione anticipata, farebbero bene ad usufruirne entro il 2023, anno in cui dovrebbe essere attuata la tanto attesa Riforma delle pensioni.

Per le ultime novità sulla Riforma delle pensioni, leggi il seguente articolo: “La riforma delle pensioni ci sarà o non ci sarà? Il tempo stringe ma il dibattito sembra infinito“.

Gli strumenti per smettere di lavorare in anticipo sono vari e differenti e prevedono condizioni diverse. Analizziamoli nel dettaglio e scopriamo chi sono i fortunati che possono beneficiarne.

Pensione anticipata: i metodi attuali per smettere di lavorare prima

Quali sono i sistemi che permettono di usufruire della pensione anticipata, con 35 – 38 anni di contributi, entro il prossimo anno? L’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2022 non ha comportato dei grossi cambiamenti sul fronte flessibilità in uscita. Per il momento, dunque, rimangono in vigore i meccanismi di congedo previsti per il 2021, seppur con qualche riadattamento. Ad esempio, Quota 100 è diventata Quota 102, con un aumento di 2 anni del requisito anagrafico.

È stato, poi, ampliata la categoria di beneficiari dell’Ape Sociale ed è stata confermata, per l’anno in corso, Opzione Donna. Delle restrizioni, invece, sono state introdotte per la pensione di vecchiaia ordinaria, a causa dell’esclusione delle agevolazioni per gli individui con un’invalidità all’80%. Infine, sono rimasti inalterati anche i requisiti per beneficiare della pensione anticipata ordinaria, che è riservata ai lavoratori con un’anzianità contributiva di 41 o 42 anni e 10 mesi.

Fino al 31 dicembre 2023, inoltre, è possibile usufruire del prepensionamento tramite il contratto di espansione.

Pensione anticipata per i nati nel 1958 e nel 1959: cosa prevede la normativa?

La disciplina normativa stabilisce delle agevolazioni per il pensionamento di coloro che sono nati tra il 1958 ed il 1959 e il riconoscimento di un assegno INPS di 1.500 euro.

Secondo l’attuale sistema previdenziale italiano, l’erogazione dell’assegno pensionistico dipende dall’anzianità anagrafica e contributiva. Questo vuol dire che si può accedere al pensionamento solo se si possiedono determinati presupposti. L’importo, poi, dipende da numerosi fattori, come il reale numero dei contributi e l’anno in cui sono stati versati per la prima volta e le caratteristiche della carriera lavorativa.

I nati nel 1958 e nel 1959 possono utilizzare la pensione anticipata a 64 anni (se ci sono tutti gli altri requisiti legislativi) o la pensione contributiva a 64 anni, se possiedono un’anzianità contributiva di almeno 20 anni.

Alcuni lavoratori con 63 anni di età hanno a disposizione anche l’anticipo pensionistico tramite Ape Sociale. Infine, per tutto il 2022, le lavoratrici possono smettere di lavorare con 58 o 59 anni di età e 35 anni di contributi attraverso Opzione Donna. In quest’ultimo caso, tuttavia, era necessario maturare i requisiti per l’accesso entro il 31 dicembre 2021. Si spera, però, che la misura venga prorogata anche per il 2023.

Ape Sociale: cosa cambia nei prossimi mesi

L’Ape Sociale è uno dei più importanti strumenti in aiuto dei lavoratori che necessitano di maggiore tutela. Per questo motivo, la legge prevede un meccanismo che garantisce l’accesso alla pensione anticipata.

Bisogna, però, possedere specifici requisiti e rispettare determinate condizioni di ammissione. Innanzitutto, l’utilizzo dell’Ape Sociale è consentito solo ai lavoratori che svolgono mestieri usuranti e gravosi e che hanno almeno 63 anni di età anagrafica e 36 anni di contributi.

Per i disoccupati, invece, bastano anche 30 anni di contribuzione (sempre con 63 anni di età). Ad esempio, i lavoratori edili possono andare in pensione a 63 anni di età e 32 anni di versamenti previdenziali, mentre i disabili o i caregiver possono farlo a 63 anni di età e 30 anni di contributi.

Se si utilizza lo strumento dell’Ape Sociale, inoltre, l’INPS accredita fino a 1.500 euro sul conto corrente del beneficiario, come contributo mensile fino alla pensione di vecchiaia. A tal fine, bisogna presentare due domande; una relativa al diritto alla pensione, con scadenza il 30 novembre 2022, mentre l’altra, che è la vera e propria istanza di prepensionamento, deve essere presentata dopo l’esito della prima. Nei prossimi mesi, inoltre, si attende la proroga dell’Ape Sociale anche per il 2023.

Per scoprire tutti i dettagli sull’Ape Sociale, leggi il seguente articolo: “Pensione con APE Sociale, quali contributi consentono di uscire in anticipo dal mondo del lavoro“.

Pensione a 64 anni: a chi spetta?

La pensione anticipata attraverso Quota 102 è accessibile fino al 31 dicembre 2022. Chi può beneficiare di tale misura? La legge richiede il raggiungimento dei 64 anni di età ed il possesso di un’anzianità contributiva almeno di 38 anni.

Per la maturazione del presupposto contributivo, viene preso in considerazione anche il cumulo, tranne per gli anni versati presso le Casse professionali o privatizzate. Per il momento, però, non è previsto il rinnovo della misura per il 2023.

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