Nel 2023 l’importo della pensione di invalidità deve aumentare. La richiesta non ammette rifiuti dato che i soldi erogati attualmente sono una miseria in confronto al costo della vita.
La speranza è che l’aumento delle pensioni – compresa quella di invalidità – sia previsto e adeguato all’inflazione.
La rivalutazione delle pensioni che scatterà in anticipo il prossimo ottobre esclude dalla lista dei beneficiari i cittadini che ne avrebbero avuto più bisogno. I percettori di assegni sociale e pensione di invalidità, infatti, non godranno della perequazione del 2% con conguaglio dello 0,2%. Una decisione che ha generato perplessità e insoddisfazione. Pur trattandosi di incrementi esigui, infatti, si tratta comunque di un aiuto, un piccolo segnale di sostegno da parte dello Stato ai cittadini – ma non a tutti. In più c’è un’altra questione che da tempo imperversa senza essere risolta. I disabili parziali hanno chiesto a più riprese, infatti, il livellamento dell’assegno con quello di invalidità totale. Attualmente ricevono 290 euro, una somma irrisoria e inadeguata per combattere il caro bollette e tutti i rincari legati all’inflazione.
L’incremento dell’assegno per i disabili è una tematica alquanto importante soprattutto con riferimento a coloro che necessitano di macchinari salvavita attaccati alla corrente 24 ore al giorno. Pagare una bolletta con le cifre erogate oggi è impossibile così come l’importo non copre altre spese indispensabili per la sopravvivenza. Urge, dunque, che il nuovo Governo affronti seriamente la questione e preveda fin da subito degli aumenti nel 2023.
Nazaro Pagano, presidente dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili, ha espresso chiaramente le sue preoccupazioni sulla qualità di vita delle persone invalide. La categoria ha già subito un duro colpo a causa della diffusione del Covid 19, ora arriva l’inflazione a peggiorare le difficoltà economiche. I rincari non devono gravare su chi riceve un assegno di invalidità. Occorre stanziare, secondo Pagano, risorse adeguate per favorire gli allineamenti al costo della vita delle pensioni per invalidità civile, invalidità sensoriali e invalidità intellettive. I 290 euro erogati agli invalidi parziali e i 520 euro per gli invalidi totali devono essere incrementati.
La richiesta di intervenire il prima possibile sugli importi delle pensioni di invalidità – non fermandosi alla perequazione prevista all’inizio di ogni anno – è rivolta a tutti i partiti politici. Chiunque salirà al Governo dopo le elezioni del 25 settembre avrà l’onere di dedicarsi tra le tante questioni aperte anche al problema dell’adeguamento delle pensioni di invalidità. Nazaro Pagano sottolinea come il tema della disabilità sia importante tanto quanto quello della povertà dilagante. Nessun riferimento a colori politici specifici, il presidente ANMIC si rivolge a tutte le forze politiche che potrebbero comporre l’esecutivo.
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