La pensione di invalidità (o inabilità) è una misura economica erogata dall’INPS e riconosciuta “ai mutilati e agli invalidi civili”.
Per poter ottenere la pensione di invalidità (o inabilità) è indispensabile il riconoscimento dell’invalidità civile. Per ottenerlo bisogna effettuare una visita presso la Commissione medica ASL o, in alcune regioni, presso una Commissione medica INPS.
Comunque sia la domanda andrà presentata online all’INPS allegando il certificato medico che attesti l’invalidità del richiedente. Il riconoscimento della pensione di invalidità o di inabilità non sempre è definitivo. Infatti, ci sono delle circostanze in cui tale beneficio potrà essere sospeso o revocato. Ecco quali sono.
Il primo caso di sospensione della pensione di invalidità è a causa della situazione reddituale. Per ottenere il beneficio si devono possedere determinati requisiti. Per approfondire l’argomento si suggerisce la lettura di questo articolo “Invalidità civile: incredibile, in questo caso si rischia la revoca della pensione”.
Un altro motivo che porterebbe l’INPS a sospendere o revocare la pensione di invalidità civile è la mancata visita di controllo. Infatti, come detto in precedenza, non sempre il riconoscimento dell’invalidità è definitivo. In alcune circostanze è necessaria presentarsi di nuovo davanti alla commissione medica per la rivalutazione dell’invalidità.
Si tratta della cosiddetta revisione per accertare le condizioni di salute dell’invalido civile. Tale revisione può essere effettua annualmente oppure dopo due o tre anni. Le tempistiche sono decise dalla commissione medica tramite l’invia di una lettera di convocazione.
Qualora questa non arrivasse e la data di revisione fosse prossima alla scadenza è necessario comunicare prontamente all’INPS tale situazione. Il rischio è la revoca o la sospensione dei benefici compresa la pensione di invalidità o inabilità. Nel abbiamo parlato in questo articolo: “Pensioni invalidità: cosa fare se l’INPS non chiama per la revisione? A molti non è chiaro”.
Collegato alla revisione alla visita di controllo è il terzo caso in cui la pensione può essere sospesa e revocata. Infatti, se durante la revisione la commissione medica accerta che sono decaduti i requisiti sanitari e le condizioni per beneficiare della prestazione questa sarà:
Tra l’altro, non sempre è necessario che l’INPS invii una lettera di revisione per l’accertamento dei requisiti sanitari, perché in qualsiasi momento può verificare se questi nel tempo hanno subito una modifica.
Infine, ecco il quarto caso in cui la pensione di invalidità (o di inabilità) può essere sospesa: il richiedente si è trasferito all’estero. La legge infatti prevede che le prestazioni sia assistenziali sia previdenziali non contributive siano erogate solo nello Stato in cui il soggetto risiede. Anche se il trasferimento avviene in uno degli Stati dell’Unione europea.
Invece, la pensione non sarà sospesa se il trasferimento fosse temporaneo e necessario per l’erogazione di terapie o cure legate alla patologia riconosciuta dalla invalidità.
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