C’è molto interesse su come funzionano le Stufe a Biomassa, perché in questo periodo si cercano soluzioni alternative al Gas.
In questa folle rincorsa al risparmio possiamo cadere in confusione. In fondo, nell’arco di pochi mesi ne abbiamo sentite tante. Il Gas costerà sempre di più, la Russia bloccherà l’export, dobbiamo far partire la transizione ecologica e molto altro.
Certamente gli italiani sono molto sensibili sui temi ambientali. E certamente, se potessero adottare cambiamenti a prezzi equi lo farebbero. Purtroppo siamo in un momento storico in cui si sono incrociate troppe “variabili”. Guerra, inflazione, stipendi troppo bassi, precarietà e appunto “obbligo” di passare a sistemi energetici alternativi.
Mentre i Governi e l’Europa pianificano “grandi progetti”, il cittadino medio deve pensare a come pagare la prossima bolletta. E anche a come riscaldarsi senza spendere una fortuna.
Chi desidera passare a combustibili alternativi può scegliere le stufe a Biomassa, ma è bene sapere esattamente cosa sono, per comprendere se si può rivelare un sistema adatto alle proprie esigenze oppure no.
In un contesto dove ogni giorno riceviamo informazioni continue possiamo fare confusione. Biomasse, liquidi combustibili, legna, pellet, cippato… Non tutti sono esperti purtroppo, ma occorre riuscire a trovare una soluzione per il prossimo inverno, che si annuncia molto difficile per tante persone.
Cominciamo allora subito col dire che le Biomasse per il riscaldamento sono elementi naturali che non hanno subito processi di fossilizzazione. Per dirla più semplice, la legna allo stato naturale.
Nelle classiche stufe e camini possiamo bruciare i legni naturali, ma volendo, magari per rinforzare momentaneamente la fiamma, possiamo usare gusci di frutti secchi oppure i mattoni di carta. In un articolo spieghiamo come realizzarli.
Nelle stufe a Pellet, invece, si può usare solamente legna naturale sotto forma di pellet o cippato. Per cippato si intende il legname di scarto che deriva ad esempio dai residui di potature, che viene poi ridotto in scaglie.
La stufa a Biomassa invece è chiamata così in modo scorretto, perché in realtà dobbiamo parlare di caldaia. Questo tipo di impianto è considerato molto vantaggioso dal punto di vista economico. Ma come tutte le cose ha i sui pro e i suoi contro.
Diciamo subito che la caldaia a Biomassa va alimentata con “materiali organici di origine animale o vegetale, definiti appunto biomasse. Ovvero composti che provengono da coltivazioni/industrie del legno e della carta: dal pellet ai ceppi di legno, dai noccioli di pesca fino ai gusci della frutta secca.”
Il risparmio è notevole, a fronte di un funzionamento praticamente identico alle caldaie a Gas. Però non è una soluzione adatta a tutti. Infatti chi abita in un condominio troverebbe difficoltà a reperire e stoccare le grandi quantità di biomasse necessarie. Idem per chi abita in città.
Un accredito inatteso ha reso la pensione di dicembre più ricca per centinaia di migliaia…
Ricevere un rimborso dal modello 730 quando non si ha un datore di lavoro o…
L’Isee 2026 entra nella sua fase cruciale: entro il 31 dicembre 2025 occorre aggiornare l’attestazione…
Molti lavoratori scoprono solo all’ultimo momento che la pensione non arriva perché manca un contributo,…
Con il saldo IMU 2025 alle porte, la scelta del codice tributo corretto diventa decisiva…
Aggiornamento oggi 27 novembre: l'Opzione donna non sarà prorogata nella Legge di Bilancio 20226, il…