Le richieste di pannelli solari e fotovoltaici negli ultimi mesi hanno subito un incremento notevole per l’aumento del costo dell’energia.
Oramai la crisi economica che sta investendo l’Italia causata prima dalla pandemia e poi dal conflitto tra Russia e Ucraina non lascia scampo ai cittadini.
La situazione non è cambiata e i mesi a venire saranno ancora più restrittivi. Gli aumenti delle bollette di luce e gas sono diventati certezza così con la volontà di porre rimedio installando pannelli solari.
Le pratiche per “attivare” energia rinnovabile sono aumentante notevolmente. A Bari, ad esempio, si stima che le richieste per l’installazione sui tetti e i terrazzi siamo addirittura almeno 20. Quasi una al giorno. Gli impianti servono ai cittadini per abbattere il più possibile i costi sulle bollette.
Il boom si è registrato soprattutto a partire dal mese di aprile ed è destinato ad aumentare anche a causa nei prossimi mesi. A Bari le richieste possono essere fatte al Comune presso l’Ufficio Ripartizione urbanistica. Inoltre, se i pannelli non hanno una potenza superiore a 6 chilowatt non è necessario presentare una documentazione.
Invece, sarà necessario trasmettere al GSE, ovvero il Gestore dei servizi energetici, il progetto dettagliato. In seguito, sarà quest’ultimo a comunicare tutta la procedura al Comune. Secondo i dati ricavati dal suddetto ufficio, le richieste di installazione di pannelli solari riguardavano i terrazzi di appartamenti o singole unità familiari.
Gli interventi interessano tutti i quartieri della città barese, da Madonnella a Torre a Mare, per un totale di circa 100 impianti installati. Scelta consapevole per cercare di superare la crisi energetica utilizzando fonti rinnovabili.
In media a Bari per un’abitazione di 150 metri quadrati servono più di 10 pannelli fotovoltaici che servono per produrre energia per una famiglia di almeno 4 persone. Di solito, questi vengono installati su terrazzi oppure attici. Ma i dati forniti dall’ufficio di Ripartizione urbanistica indicano che i baresi non installano solo pannelli solari ma approfittano di questi lavori per la riqualificazione degli impianti o di altre parti edilizi. In questo caso però bisogna presentare l’apposita documentazione al Comune.
Ovviamente l’enorme richiesta dei pannelli solari e fotovoltaici non deve sorprendere perché la Regione Puglia a maggio ha introdotto il reddito energetico. Si tratta di una misura destinata ad ampliare maggiormente la diffusione delle fonti rinnovabile per produrre energia elettrica sostenibile da utilizzare per le utenze residenziali domestiche o condominiali. Per questo motivo la Regione ha previsto contributi a fondo perduto per le famiglie con un reddito inferiore a 20mila euro.
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