Con un recentissimo messaggio, l’istituto di previdenza fuga ogni dubbio e di fatto attua quanto previsto nel decreto Semplificazioni. Gli aumenti assegno unico figli disabili maggiorenni saranno riconosciuti anche come arretrato ma, salvo ulteriori modifiche, saranno temporanei.
Dopo la notizia dell’assegno unico senza bisogno di ulteriore domanda a partire 2023 – ma erogato in automatico – ecco un’altra novità senza dubbio positiva per i beneficiari del contributo mensile a favore della natalità e genitorialità, che ha sostituito, accorpato e razionalizzato una serie di misure economiche per la famiglia.
Ebbene l’istituto di previdenza ha di fatto recepito le modifiche di cui al decreto Semplificazioni e così ufficializzato i previsti aumenti per i maggiorenni disabili. Utile notare subito che le somme saranno pagate dall’INPS con decorrenza retroattiva dal primo marzo 2022, perciò saranno diverse le integrazioni che arriveranno per coloro che hanno almeno un figlio disabile nel nucleo familiare. Salvo le distinzioni che tra poco faremo.
Vediamo allora qualche ulteriore dettaglio circa questo importante aggiornamento in materia di assegno unico.
Come appena accennato, siamo innanzi agli annunciati aumenti dell’assegno unico per i nuclei familiari con figli disabili maggiorenni. Il messaggio INPS che concretizza la modifica alla disciplina è il n. 3518/2022 pubblicato recentemente, il quale non rappresenta in realtà nulla di nuovo ma è semplicemente un provvedimento che spiega e dettaglia la modifica apportata dal cd. decreto Semplificazioni a fine giugno.
Nell’ottica di dare un nuovo ‘slancio’ alla misura a favore delle famiglie, non sorprende allora il testo dell’art. 38 del dl n. 73/2022 – appunto il citato decreto Semplificazioni – il quale ha ritoccato verso l’alto la misura dell’assegno unico per le famiglie con figli disabili maggiorenni – nel lasso di tempo dal 1° marzo 2022 al 28 febbraio 2023.
Ma cosa è cambiato in concreto? Vediamolo di seguito in sintesi. Anzitutto la versione originaria dell’assegno unico prevedeva un ammontare oscillante da un minimo di 25 a 85 euro al mese per figlio, in base all’Isee del nucleo familiare (il valore maggiore con un Isee non al di sopra dei 15.000 euro; quello più basso con un Isee superiore a 40.000 euro o senza Isee). Ciò insieme ad una maggiorazione di 80 euro fissa, se il disabile maggiorenne aveva un’età racchiusa tra i 18 e i 21 anni.
La nuova versione dell’assegno unico prevede questo quadro in tema di aumenti assegno unico per figli disabili:
Attenzione però perché gli aumenti saranno validi però soltanto per un anno salvo nuovi interventi legislativi modificativi. Ciò in sintesi significa che:
Concludendo, dal primo marzo del prossimo anno tornerà valevole la disciplina senza aumenti prevista pre decreto Semplificazioni, a meno di eventuali proroghe o interventi legislativi ad hoc con il nuovo Governo e Parlamento.
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